di Giorgio Stirpe
Contro il Palermo si è giocata una delle partite più sentite della stagione per le due tifoserie, la cui rivalità si è accesa nella doppia finale play off del 2018, che consentì al Frosinone di approdare in Serie A per la seconda volta nella sua storia.
In campo, una gara come le altre, importante per entrambe le compagini. Il pareggio (1-1) alla fine non ha accontentato nessuna delle due squadre, in particolare il Frosinone, malato di “pareggite”. Il quarto punto raccolto nelle ultime quattro sfide lascia i giallazzurri nel limbo, né dentro né fuori dalla crisi, un pericoloso anonimato che tiene la squadra ancorata all’ultimo posto in classifica.
Occorre osare di più se si vogliono vincere le gare. Ad oggi resta il numero 0 nella casella vittoria in casa, l’unico trionfo della stagione quello di Cittadella. Troppo poco. Certamente i tanti infortuni, soprattutto in attacco, non stanno dando la possibilità a Greco di poter scegliere qualcosa di diverso là davanti dove si segna con il contagocce. La speranza è quella di poter recuperare il prima possibile qualche preziosa pedina. Di positivo la conferma di una difesa tornata ad essere solida.
Greco ha schierato ancora il 3-5-2 confermando, rispetto alla sfida di Catanzaro, in toto la difesa (Biraschi, Monterisi e Bracaglia al centro, Marchizza e Anthony Oyono sulle fasce), cambiando il centrocampo con i ritorni di Gelli e Dardoe dal 1’, assieme a Barcella, e affidandosi in attacco al duo composto da Ambrosino e Kvernadze.
L’inizio in salita non ha affossato il Frosinone che ha immediatamente risposto al gol a freddo messo a segno dall’ex Insigne, dopo appena 2’, iniziando subito dopo a macinare gioco con personalità e convinzione, nel tentativo di raddrizzare il match.
Una reazione convinta quella della squadra di Greco, a dimostrazione di come, almeno dal punto di vista mentale, i giallazzurri siano assolutamente presenti, consapevoli di avere a disposizione mezzi tecnici superiori all’attuale posizione di classifica e che gli permettono di poter affrontare senza particolari timori ogni avversaria di questo campionato.
Seppur senza creare grandi opportunità, i padroni di casa hanno alzato il ritmo facendo correre di più il pallone e al 17’ è arrivato, quasi immediato, il pareggio firmato da un bel colpo di testa del baby Bracaglia, bravo ad incornare in rete una precisa punizione calciata da Marchizza.
Il primo gol in Serie B del prodotto del vivaio canarino ha fatto esplodere lo stadio. Una gioia grande e comprensibile per il difensore, a coronamento di un inizio di stagione per lui da sogno.
Il pareggio ha dato ulteriore spinta al Frosinone che, per qualche minuto, è sembrato poter prendere in mano la gara. I siciliani però hanno retto l’urto e, dalla mezz’ora, la partita è rimasta in equilibrio fino al duplice fischio dell’arbitro che ha mandato tutti negli spogliatoi.
Sene al posto di Ambrosino in attacco, è stata la mossa di Greco per iniziare il secondo tempo giocando la carta del giovane centravanti per tentare di avere più peso in avanti. Il senegalese, arrivato a Frosinone in prestito dalla Fiorentina, si è impegnato molto nel pressing sui difensori avversari, rivelandosi importante nel liberare spazio a Kvernadze, nell’unico tiro in porta (di un soffio terminato sul fondo) tentato dalle due squadre nei primi 20’ del secondo tempo.
Un’occasione che ha svegliato il Palermo e per Cerofolini i 10’ successivi sono stati davvero impegnativi. Il portiere si è opposto con due grandi interventi su altrettanti tentativi di Insigne arrivati nel giro di pochi istanti l’uno dall’altro.
L’assalto dei rosanero non si è fermato. Gli ingressi di Ranocchia, Vasic e Henry, hanno dato tecnica e forza fisica alla squadra di Dionisi che ha costretto i giallazzurri a stare in apnea fino al 92’ quando Marchizza, con un sinistro dalla distanza, ha calciato al volo mandando il pallone non lontano dal palo sinistro della porta difesa da Deplanches.
Di pochi centimetri fuori anche il destro a giro di Henry che, a pochi secondi dalla fine, ha messo i brividi all’intero stadio Stirpe.
LE PAROLE DI MISTER LEANDRO GRECO
Non sono contento perché potevamo vincere, e lavoriamo per quello. La squadra ha prodotto nelle ultime 4 gare qualcosa che ci poteva permettere di poterle anche vincere. I ragazzi hanno lavorato bene e hanno dato delle risposte importanti, per il momento, alla gente. Ci sono stati degli errori, ma fanno parte del percorso. Bisogna adesso lavorare sul non possesso, abbiamo trovato una solidità e dei principi di gioco. Non abbiamo giocatori con caratteristiche da centravanti, e dobbiamo trovare la soluzione migliore. La sosta ci potrà aiutare. Non sapevo che cambi fare. Ho aspettato forse un po’ troppo, ma volevo capire che cosa poteva succedere.