Anagni si conferma come uno dei principali centri della politica internazionale, non solo per i grandi eventi (ospiterà, come noto, una riunione del G7), ma anche per le riflessioni connesse a questi temi.
Da un’idea della testata giornalistica anagnia.com e della Presidenza del Consiglio Comunale di Anagni, il 9 dicembre nella Sala della Ragione del Palazzo comunale, a partire dalle ore 17:00, si terrà la prima edizione di Rimland, il Forum di geopolitica e geoeconomia che avrà come tema centrale e filo conduttore “Anagni cuore del Mediterraneo”.
L’evento si strutturerà su due panel.
Il primo sarà dedicato al “Mediterraneo globale”, con gli interventi dell’On. Andrea Manciulli, Direttore delle Relazioni istituzionali della Fondazione Med-Or, e dei ricercatori della stessa Fondazione nata nel 2021 per volontà di Leonardo S.p.A. con l’obiettivo di rafforzare i legami tra Italia e Paesi del Mediterraneo allargato.
Il secondo panel sarà invece rivolto all’analisi della “Globalizzazione competitiva: le ricadute dei conflitti sui mercati e sui territori”, con gli interventi dell’On. Lorenzo Guerini, presidente del COPASIR e già ministro della Difesa, del Sen. Michele Barcaiuolo, membro della Commissione Affari Esteri-Difesa del Senato e della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della NATO, del Dott. Davide Bergami, consigliere economico del ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, di Daniele Natalia, sindaco di Anagni, di Davide Salvati, presidente del Consiglio Comunale di Anagni, di Jacopo Recchia, CEO dell’azienda aerospaziale Aviorec, di Filippo Del Monte, di Aviorec, di Eugenio Samori, CEO di Safra, di Luca Visca, CEO di Euroambiente, e di Yuri Marchetti, CEO di Master Clean Multiservizi.
L’obiettivo di Rimland è quello di coinvolgere personalità e professionisti con una lunga esperienza nei campi istituzionale, accademico ed industriale per avviare una riflessione strategica sugli scenari geopolitici del “Mediterraneo allargato”, definizione che si sente spesso e che è legata alla concezione strategica della postura – politica, diplomatica e militare – dell’Italia nello scenario internazionale e, nello specifico, in quella che è individuata come la sua zona di proiezione e competenza che è l’area vasta compresa tra Gibilterra ed il Golfo di Aden, estendendosi fino al cuore dell’Indo-Pacifico.
Il Mediterraneo rappresenta l’1% delle acque del globo, ma è attraversato dal 20% del traffico marittimo mondiale ed è un’area soggetta, da qualche anno a questa parte, ad una forma di instabilità diffusa ma anche al rischio di conflitti convenzionali, aumentato con le guerre in Ucraina e Medio Oriente.
L’instabilità del “Mediterraneo allargato”, che del “Rimland” geopolitico è parte integrante e fondamentale, influenza direttamente i mercati, il lavoro di industrie ed aziende, dunque la vita quotidiana dei cittadini. Nel mondo globalizzato, la politica internazionale, che sembra lontana, è molto più vicina di quel che possa sembrare.