di Nello Di Giulio
Il Palazzo Comunale di Anagni è uno dei più antichi palazzi civici d’Italia. Nasce nel XII secolo per iniziativa del papa inglese Adriano IV (unico nella storia della Chiesa), che durante il suo pontificato (1154-1159) soggiornò a lungo ad Anagni. La lontana data di realizzazione è certificata da una ricevuta firmata dall’architetto Jacopo da Iseo per il pagamento “fine lavori”, effettuato da Orso Caetani il 12 settembre del 1163. L’architetto Jacopo da Iseo arrivò ad Anagni come diplomatico in una sorta di G7 del tempo, convocato dal papa per riunire i rappresentanti (ministri degli esteri ante litteram) dei più importanti comuni lombardi, in opposizione a Federico I di Svevia. Questo imperatore, già incoronato re d’Italia e successivamente, nel giugno del 1155, proclamato Imperatore dei Romani, era al centro di mutati equilibri politici.
Il papa, infatti, decise di sostenere i comuni lombardi contro l’imperatore, convocandoli ad Anagni per avviare una stretta alleanza tra il papato romano e i comuni lombardi. Questo accordo, noto come Pactum Anagninum (19 agosto 1159), aveva lo scopo di opporsi alle politiche territoriali di Federico di Svevia. Nonostante la distanza temporale, nel G7 di Anagni/Fiuggi 2024, si riscontrano le stesse grandi tematiche che animavano il mondo del 1159: il potere temporale della Chiesa, il destino della Penisola italica, l’Europa continentale, l’Oriente e il Mediterraneo.
Passando dalla storia all’architettura del Palazzo Comunale, emerge la straordinaria articolazione tra diversi corpi di fabbrica in tre campate. Di particolare rilievo è la campata centrale, costituita da un imponente porticato (Portico comunale) che si apre sotto sette grandi arcate. Su queste arcate poggia la storica Sala della Ragione, la stessa che ospiterà l’incontro dei Ministri degli Esteri del G7. Questo spazio rappresenta il cuore politico dell’edificio, sede del Consiglio municipale, luogo di alta rappresentanza e, un tempo, aula della giustizia.
L’accesso principale, dalla ex Piazza delle Carceri (oggi Piazza Giovanni Paolo II), avviene tramite un monumentale scalone in blocchi di travertino, che conduce a un superbo ingresso incorniciato ad arco. Si entra in una prima loggia denominata Sala delle Trifore e, attraverso un secondo portale finemente bugnato, si giunge alla Sala della Ragione, vicino alla nobile parete di fondo con l’ingresso alla Loggia del Banditore, di epoca rinascimentale. Da questa loggia si convocava, informava o arringava il popolo della città di Anagni.
Altri due ingressi, di diversa architettura, si aprono dalle pareti frontali del portico e conducono alle lunghe pareti longitudinali della Sala della Ragione.
All’interno, sulla seconda parete di fondo, si trova il magnifico stemma della Città di Anagni, realizzato nell’Ottocento da un eccellente artigiano locale. Numerosi stemmi marmorei, appartenenti a famiglie nobiliari, arricchiscono le facciate esterne dell’edificio. Tra questi spicca lo stemma dei Caetani, che contribuisce a nobilitare l’insieme architettonico, caratterizzato da bifore e trifore, che illuminano la Sala e si affacciano sugli antichi quartieri della città.
Questo complesso rappresenta un esempio di straordinaria bellezza architettonica e di lunga memoria, simbolo della comunità di Anagni.
L’attesa profonda è che da tanta meraviglia possa partire una nuova missione della politica mondiale, volta a risolvere i conflitti in corso, come le pratiche di genocidio nella Striscia di Gaza (rapporto ONU 14/11/2024), e a promuovere il rispetto dei valori umani e civili di ogni individuo e popolazione. Questo dovrebbe condurre a una coesistenza pacifica tra gli Stati.
L’intero mondo guarda con apprensione e speranza a quanto accadrà in questi giorni ad Anagni e Fiuggi. Si auspica che il nome delle città possa essere associato a una sterzata politica globale, capace di riportare la persona umana e il rispetto della natura al centro di ogni visione politica e programmatica.