Un Giubileo inclusivo per la comunità LGBTQIA+
Papa Francesco, con una decisione che segna una svolta storica, ha inserito nel calendario ufficiale del Giubileo 2025 un evento spirituale dedicato alla comunità LGBTQIA+. Il pellegrinaggio, promosso dalla storica Chiesa del Gesù, rappresenta una novità assoluta per la Chiesa cattolica. Questa apertura, che fino a pochi anni fa sarebbe stata impensabile, è il risultato di un percorso pastorale orientato all’inclusione, reso possibile grazie all’impegno di figure come padre Pino Piva e al sostegno di autorità ecclesiastiche, tra cui il cardinale Matteo Maria Zuppi e l’arcivescovo Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione dell’Anno Santo.
Il programma del pellegrinaggio
L’evento si terrà il 5 e 6 settembre 2025, nella suggestiva cornice della Chiesa del Gesù. La prima serata sarà dedicata a una veglia di preghiera, mentre il giorno successivo i pellegrini attraverseranno la Porta Santa di San Pietro, simbolo del Giubileo, per poi tornare nella stessa chiesa dove verrà celebrata una messa da monsignor Francesco Savino, vicepresidente della CEI. Il pellegrinaggio si concluderà con una riflessione spirituale presso la tomba di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù.
Una rivoluzione pastorale con radici controverse
Le aperture di Papa Francesco verso la comunità LGBTQIA+ non sono prive di controversie. Se da un lato il Pontefice ha promosso documenti rivoluzionari come Fiducia Supplicans, che apre alla benedizione delle coppie omosessuali, dall’altro le sue dichiarazioni hanno talvolta suscitato critiche per il linguaggio usato. L’iniziativa del pellegrinaggio ha incontrato resistenze interne, specialmente da parte di episcopati più conservatori, ma rappresenta un esempio tangibile del dialogo che il Papa cerca di costruire tra tradizione e modernità.
Un cammino tra inclusione e dibattito globale
La scelta di includere la comunità LGBTQIA+ nel Giubileo riflette la visione di una Chiesa “aperta a todos, todos, todos”, come affermato dallo stesso Papa Francesco. Tuttavia, le divisioni all’interno del cattolicesimo mondiale rimangono profonde, con conferenze episcopali come quella tedesca e statunitense favorevoli alle riforme, contrapposte a realtà africane e conservatrici che vi si oppongono fermamente.
L’Anno Santo 2025 potrebbe diventare un punto di svolta non solo per la comunità LGBTQIA+, ma anche per il futuro della Chiesa, costretta a confrontarsi con le sue diverse anime e con una società in continua evoluzione. Papa Francesco, con il suo approccio inclusivo, ribadisce che la Chiesa deve essere una casa per tutti, capace di accogliere ogni essere umano con amore e rispetto.