Un uomo di 43 anni trovato senza vita nel cortile di un condominio
Ieri sera, intorno alle 22:10, una tranquilla zona residenziale di Nettuno, a breve distanza dal centro cittadino, è stata scossa da un drammatico evento. I Carabinieri della Compagnia di Anzio, intervenuti a seguito di una segnalazione, hanno trovato il corpo senza vita di un uomo di 43 anni, residente nella zona, all’interno del cortile di un condominio. Sul cadavere erano evidenti ferite da arma da taglio, segni inequivocabili di una violenza inaudita che ha subito innescato l’attività investigativa degli inquirenti.
La confessione choc
L’ex compagna si presenta in caserma: lite degenerata in tragedia
Poco dopo il macabro ritrovamento, presso la caserma della Stazione dei Carabinieri di Nettuno si è presentata una donna italiana di 36 anni, dichiarando di essere l’autrice delle ferite mortali. Si tratta dell’ex compagna della vittima, che ha spiegato agli inquirenti come l’episodio sia scaturito da una lite furiosa, alimentata da dissapori legati a problemi economici e alla gestione della loro figlia.
La donna ha consentito agli investigatori di recuperare l’arma del delitto, un coltello intriso di sangue, che aveva gettato poco distante dal luogo dell’omicidio. Il ritrovamento dell’arma è un elemento fondamentale per le indagini, corroborando le dichiarazioni fornite dalla sospettata.
L’arresto
Interrogatorio e trasferimento presso la casa circondariale di Rebibbia
Dopo essere stata trattenuta nella caserma di Nettuno, la donna è stata sottoposta a un lungo interrogatorio condotto dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Velletri. Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza emersi nel corso dell’interrogatorio, la donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio e trasferita presso la casa circondariale di Roma Rebibbia.
Nonostante la confessione, il procedimento penale è ancora in una fase iniziale, e la donna deve essere considerata innocente fino all’eventuale sentenza definitiva, come previsto dalla legge.