Dal 23 novembre scorso, centinaia di famiglie e attività commerciali di via Cerere Navicella, via Pucinisco, via Badia, via Anticolana e zone limitrofe sono costrette a vivere con un grave disagio che non accenna a risolversi: assenza di Internet e linea telefonica fissa interrotta, con un danno che sta mettendo in ginocchio numerosi residenti e professionisti. Tutto è iniziato con un cavo tranciato durante i lavori di sostituzione del guard-rail lungo la strada, ma, a più di due settimane di distanza, la situazione non solo è irrisolta, ma sembra aggravarsi ogni giorno di più.
Famiglie allo stremo: un danno gravissimo e intollerabile
Se il danno inizialmente poteva sembrare un inconveniente passeggero, la realtà è ben più grave. Diverse famiglie, tra cui molte che lavorano da casa, sono ormai impossibilitate a svolgere le proprie mansioni, comprometendo la loro attività professionale e, in alcuni casi, i guadagni quotidiani. Lo smart working, che in tempi di pandemia è diventato una necessità per molti, è diventato un vero incubo per chi vive in queste zone, che si ritrovano bloccati senza una connessione affidabile.
La situazione è altrettanto drammatica per gli studenti, che non riescono a seguire le lezioni online né a completare i compiti, vedendo compromessa la propria formazione. Un danno anche per le attività commerciali locali, che non solo non possono riscuotere pagamenti elettronici, ma sono costrette ad affrontare il discredito di un servizio che non funziona. Non è più una semplice interruzione: è un danno economico e sociale grave, che colpisce ogni aspetto della vita quotidiana.
Promesse infinite, ma nessuna risoluzione concreta
Nonostante le numerose segnalazioni, le chiamate ai call-center dei vari gestori coinvolti (TIM, Vodafone, WindTre, Fastweb) hanno prodotto solo promesse vane. Ogni volta che i residenti hanno cercato di ottenere risposte chiare, si sono sentiti rimbalzare da un operatore all’altro, senza mai ricevere un intervento concreto. A ogni chiamata, la data di risoluzione del problema viene continuamente spostata, senza mai arrivare a una soluzione definitiva. I cittadini si sentono abbandonati, ignorati, trattati come se il loro problema fosse irrilevante per chi dovrebbe occuparsi di garantire un servizio essenziale.
La frustrazione sta raggiungendo livelli insostenibili, con numerose famiglie che, dopo aver pazientato a lungo, non vedono alcun cambiamento. È inaccettabile che in un contesto così avanzato tecnologicamente, un problema come questo, che coinvolge numerose persone, venga trattato con tale superficialità e negligenza.
Un intervento urgente che non può più essere rinviato
È ormai evidente che la situazione stia degenerando, eppure nessuna autorità competente sembra prendere in carico la questione con la dovuta urgenza. La gestione delle infrastrutture digitali locali, in un momento in cui la connettività è imprescindibile per la vita quotidiana, dovrebbe essere prioritaria. L’incapacità di risolvere il problema in tempi brevi dimostra una preoccupante disorganizzazione, che non solo causa gravi disagi alle famiglie, ma rischia di compromettere seriamente anche l’economia locale.
Il Comune di Anagni e le istituzioni competenti devono intervenire con forza per fare in modo che questo disservizio venga risolto nel più breve tempo possibile. È fondamentale che le autorità locali si facciano portavoce di una soluzione concreta, mentre i gestori coinvolti devono farsi carico delle responsabilità e attuare un piano di intervento immediato.
Nel frattempo, la vita delle famiglie e delle attività commerciali della zona continua a essere paralizzata da un problema che non ha alcuna giustificazione per non essere risolto.