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    Home » Paura a Montelanico: un uomo e una cagnolina aggrediti da quattro pitbull, il quartiere chiede più sicurezza
    Roma e Provincia

    Paura a Montelanico: un uomo e una cagnolina aggrediti da quattro pitbull, il quartiere chiede più sicurezza

    secondo alcune testimonianze, altre aggressioni si sarebbero verificate in passato. I residenti denunciano la pericolosità della situazione
    13 Dicembre 20244 Mins Read
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    Montelanico, foto di Enrico Roberti
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    Aggressione violenta in pieno giorno

    Nel pomeriggio del 9 dicembre, un uomo e la sua cagnolina sono stati protagonisti di un episodio di brutale violenza che ha scosso l’intera comunità locale. Mentre rientravano tranquillamente a casa dopo una passeggiata, sono stati improvvisamente aggrediti da quattro pitbull usciti da una proprietà vicina. L’attacco è stato feroce e ha suscitato il panico nel quartiere.

    Le urla strazianti della vittima hanno attirato l’attenzione dei passanti, che, con grande coraggio, sono riusciti a intervenire, mettendo a rischio la propria incolumità per sottrarre l’uomo e la sua cagnolina alla furia del branco. La scena, carica di tensione, ha lasciato tutti i presenti sotto shock.

    I soccorsi e il bilancio dell’aggressione

    Allertati dai testimoni, sono immediatamente giunti sul posto le Forze dell’Ordine, un’ambulanza e il personale dell’ASL, che ha avviato le procedure di competenza per la gestione del caso. L’uomo, visibilmente ferito, è stato trasportato al pronto soccorso, dove i medici gli hanno applicato punti di sutura e fornito le necessarie medicazioni. Anche la cagnolina, sebbene scossa, è stata affidata alle cure di un veterinario.

    “Non si tratta di una semplice vicenda di cronaca: è piuttosto un episodio che si inserisce in un contesto più ampio di incuria e irresponsabilità”, spiega uno dei residenti che ha assistito alla scena.

    Un pericolo già noto

    Secondo quanto emerso, i quattro pitbull sono già stati responsabili di altre aggressioni nel recente passato, tutte ai danni di residenti del quartiere. Ogni episodio si è concluso con ferite significative per le vittime, che hanno richiesto punti di sutura e cure mediche.

    Le autorità locali hanno più volte sanzionato i proprietari degli animali, senza però ottenere un reale cambiamento. I residenti del quartiere, esasperati, hanno più volte chiesto interventi risolutivi, compresa la rimozione dei cani, ritenuti un pericolo costante per la sicurezza pubblica. Tuttavia, le richieste sono rimaste inascoltate, lasciando il quartiere in una condizione di crescente preoccupazione.

    La responsabilità dei proprietari

    La vicenda riaccende il dibattito sull’importanza della responsabilità nella gestione degli animali, in particolare di razze con una predisposizione alla forza fisica e al comportamento territoriale.

    La comunità si interroga su come sia possibile che, nonostante le segnalazioni e le evidenti prove della pericolosità della situazione, non siano state adottate soluzioni definitive. “Quanti altri incidenti dovranno accadere prima che si intervenga con decisione?”, si chiedono i residenti.

    L’intervento dell’ASL e la speranza di un cambiamento

    Dopo l’ultimo grave episodio, l’ASL ha dichiarato di aver avviato tutte le procedure necessarie per valutare le condizioni degli animali e la possibilità di un’eventuale rimozione dal contesto abitativo.


    Le parole del sindaco Sandro Onorati

    “Non si tratta di cani randagi ma di animali regolarmente detenuti e sfuggiti alla custodia dei proprietari”, spiega il sindaco di Montelanico Sandro Onorati. Che aggiunge: “da questo discende le diverse competenze degli organi preposti. Infatti, in caso di cani randagi, la competenza è del Comune. Diversamente, in caso di cani microchippati come nel caso verificatosi, la competenza ad assumere le dovute decisioni è della Asl Veterinaria.

    Secondo il primo cittadino, non corrisponderebbe al vero quanto pubblicato su alcuni giornali locali secondo i quali “tutto sarebbe avvenuto nel silenzio più assoluto delle istituzioni comunali, le quali essendo a conoscenza di questa situazione di terrore e pericolo non hanno fatto nulla affinché tale situazione potesse terminare“; tale affermazione, spiega il sindaco, “è totalmente falsa in quanto “l’amministrazione comunale, stante quanto precisato in precedenza, ha collaborato con le altre istituzioni – Carabinieri ed ASL – sin dal primo episodio”.

    Aggiunge – poi – il primo cittadino: “ribadisco che in situazioni pericolose si attiva il servizio veterinario della Asl, il quale, unitamente alla Polizia Locale procede alla cattura (cosa, peraltro, avvenuta qualche settimana fa su Via Carpinetana per altri due cani randagi). La questione è totalmente diversa quando si tratta di cani con padrone e regolarmente detenuti, per la quale l’iter è stato quello previsto, ovvero: intervento delle forze dell’ordine e del servizio veterinario della ASL, unici competenti ad assumere le decisioni che il caso richiede. L’unica cosa che può fare un sindaco, nel caso specifico trattato nell’articolo, oltre ad avere rapporti continui con la Asl Veterinaria, è accertarsi delle condizioni di salute del cittadino aggredito, come è avvenuto”.

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