di Fiorella Ialongo
La guerra é cambiata, non presenta più molte delle caratteristiche del passato. Il combattimento in campo aperto si é evoluto verso forme miste in cui sono presenti anche lo scontro psicologico, economico e digitale per la leadership.
A ben guardare, il conflitto sta diventando sempre più simile ad una partita di scacchi, in cui l’informazione corretta o le fake news giocano un ruolo crescente, possono diventare strumenti di guerre influenzate dall’immagine della propaganda. In questa differente modalità di lotta, non convenzionale, sta assumendo un crescente rilievo l’attività di OSINT (Open Source Intelligence). Con questo termine si intende un importante strumento di sicurezza informatica, ovvero le attività volte a raccogliere ed analizzare le fonti e le informazioni pubblicamente disponibili senza violare i diritti di privacy, copyright, come Internet, media tradizionali, pubblicazioni, dati satellitari.
I fruitori di questi servizi possono essere enti statali e non governativi per esaminare e vagliare gli effetti geopolitici delle loro azioni, la sicurezza nazionale; le imprese per studiare ed analizzare l’ambiente in cui operano, soprattutto se ad alto rischio; i singoli individui per valutare la propria reputazione e contrastare il furto d’identità.
Fra i centro studi che si occupano di questa attività vi é COSMO (Center for Oriental Strategic Monitoring), un Centro studi e Think-Tank con sedi a Roma e Beirut, specializzato nella ricerca OSINT, report e analisi strategica in Medio Oriente, Nord Africa, Turchia, Afghanistan, Iran.
Il Direttore del centro studi é Bernard Selwan Khoury, docente presso vari istituti, scrive per quotidiani nazionali. Egli é intervenuto, insieme all’On.le Souad Sbai, ad un incontro intitolato “Il nuovo Medio Oriente” organizzato da COSMO. Il focus dell’incontro é stato sull’attuale geopolitica del Libano. In sintesi, il cessate-il-fuoco recentemente firmato costituisce una sorta di banco di prova per tutti i principali attori coinvolti.
Per gli Hezbollah, dopo la perdita dei vertici, dei rifornimenti logistici e militari, si tratta di stabilire la strategia futura. Per Israele la tregua significa riuscire ad evitare la riorganizzazione del potenziale di fuoco degli Hezbollah, mentre per il Libano la lotta é quella di attestare la sua capacità di mantenere la sicurezza e la stabilità nel suo Stato. In queste dinamiche l’Italia può giocare un determinante ruolo sia di sostegno diplomatico in occasione delle prossime elezioni del Presidente della Repubblica libanese; sia di ripristino del Libano come hub dell’area.
Queste ottime relazioni bilaterali sono confermate dall’operazione “Let’s Help Tiro 2024”. Con essa é stato fornito supporto ed assistenza umanitaria alla popolazione del Libano vicino la striscia di Gaza da parte della Onlus italiana “Vivere per Amare – Live to Love“. A quest’ultima, come riconoscimento per il valore dell’impegno italiano, é stata conferita la cittadinanza onoraria di Tiro. Il coordinamento di questa missione umanitaria é stato del Comando Operativo di Vertice Interforze, della NATO UNIFIL e di civili libanesi.
Analogamente a quanto accade in molti conflitti, il Responsabile della Comunicazione Esterna Lorenzo Palma ha potuto svolgere la sua funzione nell’ambito del giornalismo embedded. Per capire il motivo bisogna tener presente che, nel 2024, i giornalisti uccisi per vari motivi nella striscia di Gaza sono stati più di 100. Questo significa che, per motivi di sicurezza, la stampa può entrare in territori di guerra solo affiancando l’esercito, sotto la guida di unità militari.