La protesta davanti a Palazzo Chigi
Con i piedi incatenati davanti a Palazzo Chigi, Assunta Giorgilli, moglie dell’ingegnere Maurizio Cocco, ha lanciato un accorato appello al governo italiano. La donna chiede un intervento immediato per riportare a casa suo marito, detenuto da due anni in Costa d’Avorio in condizioni estremamente difficili. Attraverso un post su Facebook, ha espresso il suo dolore e la speranza che qualcuno “si metta la mano sulla coscienza” e agisca rapidamente per garantire giustizia.
Le accuse e il calvario giudiziario
Maurizio Cocco, 61 anni, rappresentante legale e amministratore della società Italia Servizi, è stato arrestato il 2 giugno 2022 con l’accusa di essere coinvolto in un’organizzazione dedita al narcotraffico e al riciclaggio. Tuttavia, queste accuse sono cadute in giudizio, ma l’ingegnere è rimasto incarcerato per frode fiscale, un reato che secondo il suo avvocato, Pasquale Cirillo, non è supportato da alcuna denuncia ufficiale.
Le condizioni di detenzione
Recluso nel Centro penitenziario e correzionale di Abidjan, l’ingegnere vive in condizioni difficili che, come evidenziato in casi simili, pongono seri interrogativi sul rispetto dei diritti umani. Le violazioni delle norme processuali sono state segnalate dall’avvocato Cirillo, che sottolinea l’illegittimità della detenzione e le gravi carenze procedurali.
L’appello alle autorità italiane
Il caso di Maurizio Cocco solleva ancora una volta l’attenzione sulla necessità di un intervento deciso delle autorità italiane per proteggere i diritti dei propri cittadini all’estero. La protesta di Assunta Giorgilli è un atto di amore e disperazione, volto a sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica, affinché venga trovata una soluzione definitiva per un’ingiustizia che si protrae ormai da troppo tempo.