Un sistema corruttivo ben oliato a Cassino
L’operazione “Luna Viola”, condotta dalla Guardia di Finanza di Cassino sotto la direzione del sostituto procuratore Andrea Corvino, ha portato alla luce un presunto sistema corruttivo che coinvolgeva docenti, un imprenditore e persino una sindacalista. Giancarlo Baglione, titolare della scuola paritaria Cervantes di Sora, definisce questo meccanismo il “sistema Cassino”, un metodo per incassare denaro dai partecipanti al concorso Tfa dell’Università di Cassino.
Al centro dell’inchiesta, un gruppo di soggetti che avrebbero manipolato i risultati dei concorsi per l’assunzione di insegnanti, in cambio di ingenti somme di denaro. Tra i coinvolti figura Celestina Minniti, un’aspirante insegnante di sostegno di Latina, accusata di aver corrotto i commissari d’esame. La cognata di Minniti, Lara Bonadia, sindacalista della Cisl Scuola di Latina, sarebbe stata direttamente coinvolta nelle trattative.
Docenti corrotti e accuse pesanti
I docenti Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, membri delle commissioni d’esame, secondo quanto riporta anche il collega Alberto Simone, direttore di Leggocassino, sono descritti come i “dominus indiscussi” della procedura concorsuale. Massimiliano Mignanelli, ex presidente del consiglio comunale di Cassino e dipendente Unicas, avrebbe invece percepito cospicue somme di denaro.
Interrogatori e sequestri
I principali indagati saranno interrogati nei prossimi giorni. La Guardia di Finanza ha sequestrato circa 28.000 euro a Mignanelli, oltre a computer e documenti. L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Alessandra Casinelli ha delineato un quadro inquietante, descrivendo un “modus operandi” ben consolidato.
In conclusione, l’operazione “Luna Viola” ha svelato un sistema corruttivo che ha compromesso la trasparenza dei concorsi per l’assunzione di insegnanti a Cassino. Le indagini sono ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi.