di Giorgio Stirpe
Il pareggio di Modena, se da un lato muove poco la classifica, dall’altro, per come arrivato, deve rappresentare per il Frosinone un punto di svolta. Il diktat è affrontare la seconda parte di stagione con lo stesso spirito visto al Braglia, quello del Leone. Sì, perché, probabilmente nessuno, dopo l’espulsione di Anthony Oyono al 27’ del primo tempo, avrebbe scommesso un centesimo su un risultato positivo, alla luce anche di quanto si era visto nella precedente giornata di campionato contro la Cremonese.
L’1-1 in Emilia ha mostrato una voglia di combattere che è ben presente nel gruppo giallazzurro e che fa ben sperare per il cammino verso la salvezza.
Con l’arrivo e l’impiego immediato dal 1’ del neo acquisto Ilias Koutsoupias, mister Greco è tornato ad utilizzare il modulo con cui aveva cominciato la sua avventura a Frosinone, un 3-5-2 più chiaro, con la mediana formata da centrocampisti veri, (Gelli, Darboe e lo stesso Koutsoupias), rinunciando dunque in partenza ad un uomo in più sulla linea dei trequartisti (Partipilo, Begic e Kvernadze tutti in panchina), nel tentativo di dare alla zona nevralgica del campo più copertura e sostanza.
In difesa, davanti a Cerofolini, confermata la linea a tre composta da Biraschi, Monterisi e Lusuardi, sostenuti sugli esterni dai gemelli Oyono. In attacco la coppia scelta dal tecnico del Frosinone è stata quella formata da Ambrosino e Tsdajout.
L’approccio alla partita è stato coraggioso da parte dei giallazzurri che hanno provato a prendere campo e con il fraseggio hanno controllato i padroni di casa senza grandi affanni.
Il palo colpito da Battistella con una conclusione dalla distanza ha messo qualche apprensione, ma a pesare è stata soprattutto la colossale ingenuità di Anthony Oyono che al 27’ è entrato duro direttamente sulla caviglia di Magnino, costringendo l’arbitro a tiare fuori il cartellino rosso diretto.
Frosinone in inferiorità numerica e una scelta, quella di A. Oyono, che ha fatto infuriare Greco, perché l’assurdo intervento è arrivato in una zona del campo lontana dalla porta difesa da Cerofolini.
Il Modena ha preso coraggio e Palumbo, al 42’, ha infierito trovando l’angolino con un destro chirurgico che non ha lasciato scampo al numero uno giallazzurro.
Mister Greco si è trovato a quel punto di fronte ad un dubbio amletico: lasciare in campo gli stessi 10 che hanno terminato il primo tempo e con i due attaccanti, dovendo recuperare lo svantaggio, o ridisegnare lo schieramento. La scelta è ricaduta su questo secondo concetto: Bracaglia è infatti entrato al posto di Tsadjout, una mossa conservativa che, se da una parte ha riequilibrato il centrocampo, dall’altra ha sguarnito l’attacco rimasto solo ed esclusivamente, a quel punto, sulle spalle di Ambrosino.
Il cambiamento tattico, probabilmente, ha fatto storcere il naso a molti, ma ha dato ragione a Greco perché al 55’, proprio Ambrosino, fin lì migliore in campo tra i ciociari, ha servito un assist con il contagiri a Darboe che in velocità ha anticipato la difesa del Modena, insaccando alle spalle di Gagno.
Il pareggio ha dato energia ai canarini che hanno affrontato il resto della partita con la “garra” del combattente, con concentrazione e voglia di portare a casa il risultato. I giallazzurri si sono chiusi a difesa della propria area di rigore, rendendo lento e macchinoso l’incedere del Modena, lasciando ai canarini emiliani poco o nulla nonostante l’ingresso, tra le fila di questi, di tutti gli attaccanti a disposizione.
I ciociari sono stati abili non solo a frenare l’ardore agonistico degli avversari ma anche a ripartire in contropiede sfiorando addirittura il vantaggio con Gelli, su assist, ancora una volta, dell’ottimo Ambrosino.
Pace fatta con i tifosi al termine della partita. I supporters giallazzurri che hanno assiepato il settore ospiti del Braglia, hanno apprezzato l’impegno della squadra e hanno chiesto ai ragazzi di Greco di continuare sul solco tracciato.