di Giorgio Stirpe
Sembra strano a dirsi visto quanto accaduto fino ad oggi ma, quella contro il Bari, è stata probabilmente la giornata peggiore dello scialbo campionato che il Frosinone sta disputando in questa stagione. Sì, perché oltre ad aver subito l’ennesima sconfitta, le vittorie delle avversarie dirette per la lotta salvezza, Sampdoria, Salernitana e Sud Tirol, hanno affossato ulteriormente la squadra. Se il Cosenza non avesse avuto i 4 punti di penalizzazione oggi il Frosinone sarebbe solo all’ultimo posto solitario in classifica.
Anche in Puglia tutti i limiti di questo gruppo sono emersi con chiarezza, il tempo per fare qualche intervento migliorativo è poco ma ancora c’è. Vedremo se la società farà uno sforzo per tentare di salvare il salvabile.
Mister Greco è tornato alle idee tattiche di qualche settimana fa quando aveva cercato di mettere in campo più qualità, con due trequartisti a sostegno della punta. Nella sfida contro i pugliesi, Partipilo e Begic si sono sistemati alle spalle di Ambrosino, nel tentativo di creare panico tra le linee del Bari e assistere il centravanti giallazzurro con più uomini.
Mezza rivoluzione in difesa, in parte forzata, in parte per scelta. Il tecnico, si è affidato al trio composto da Monterisi, Bettella e Bracaglia, davanti a Cerofolini, dovendo rinunciare a Biraschi e lasciando in panchina Lusuardi, poco brillante nelle ultime uscite di campionato.
Sugli esterni i gemelli Oyono. In mezzo al campo Darboe e Koutsoupias, nel doppio compito di fare regia e proteggere la difesa. A proposito, il greco, unico neo arrivo in questa sessione di mercato (fino ad ora), non ha portato benefici reali alla mediana del Frosinone. Ovviamente nessuna bocciatura per lui essendo arrivato da poco ma, certamente, ci si aspetta un contributo maggiore.
La pioggia incessante ha allentato il prato verde del San Nicola, complicando il palleggio ad entrambe la squadre e la partita ne ha risentito perché il ritmo è stato blando per oltre mezz’ora. I giallazzurri, come spesso è accaduto in trasferta, sono stati concentrati e compatti, lasciando al Bari il possesso palla ma nessuna possibilità di offendere. Al contrario, Begic, Partipilo e Ambrosino hanno costruito qualche buon contropiede, mancando però (non una novità) di precisione.
Un equilibrio che solo un episodio avrebbe potuto spezzare e puntuale è arrivata l’ingenuità, questa volta di Bettella al 45’, che ha cambiato il corso della gara. Il difensore giallazzurro è entrato in maniera tardiva, quanto inutile su Dorval al limite dell’area di rigore. Il Var, dopo un lunga revisione, ha cambiato la decisione dell’arbitro, assegnando il penalty, anziché la punizione. Favilli, dal dischetto, ha punito i canarini spedendo il pallone sotto l’incrocio, imparabile per Cerofolini.
Subito due cambi all’inizio ripresa operati da Greco che ha “bocciato” Begic, inserendo al suo posto Kvernzade, e Bettella sostituito da Cichella, passando ad una sorta di 4-3-2-1 che, nei primi minuti, ha messo apprensione al Bari, soprattutto con le giocate del georgiano che ha sorpreso l’assetto tattico dell’ex Longo. Il Frosinone è parso diverso rispetto al primo tempo e l’allenatore ha cercato di dare ulteriore forza all’attacco inserendo al 61’ Tsadjout al posto di Koutsoupias, con l’intento di riempire l’area di rigore avversaria.
La pressione dei ciociari è stata costante, il Bari messo alle corde e in affanno ma, ancora una volta, è mancato il guizzo, la giocata decisiva, la concretezza di un attacco asfittico che sarebbe da rinforzare, per non dire da rifondare.
Con una squadra così offensiva, se non si fa gol, c’è il rischio di prendere il contropiede, come accaduto puntualmente al 72’ quando i biancorossi (che hanno attaccanti di livello) hanno concretizzato la chance in campo aperto, raddoppiando con Bonfanti, ottimamente assistito da Favilli.
Neanche l’ingresso di Pecorino per Darboe, ultima mossa disperata di Greco, ha sortito gli effetti sperati, se non il gol della bandiera di Kvernadze arrivato però al 95’, praticamente sul triplice fischio dell’arbitro.
Le difficoltà a far gol sono state ampiamente confermate anche in questa sfida. Il Frosinone è, ad oggi, il peggior attacco della categoria (assieme al Cittadella) con solo 19 reti realizzate in 24 gare, e neanche la difesa se la passa bene visti i 36 gol incassati che danno -17 di differenza reti, la peggiore della Serie B (in compagnia dello stesso Cittadella).
Dunque il disastro continua, mancano poche ore alla chiusura del calciomercato invernale e le idee in società non sono chiare. A questo punto anche l’allenatore diventa fortemente a rischio. Accadrà qualcosa?