di Giorgio Stirpe
Gennaio e Febbraio spartiacque per il Frosinone che ha iniziato un nuovo percorso, un progetto molto diverso rispetto da quello messo in piede nel corso dell’estate, un piano sconfessato dalle scelte che sono state fatte per la sfida contro il Catanzaro.
I rinforzi giunti nell’ultimo giorno del mercato invernale hanno suggerito a mister Greco di operare una rivoluzione in termini di assetto tattico e di uomini.
I giallazzurri hanno abbandonato la difesa a tre sistemandosi a quattro con Di Chiara subito titolare a sinistra, Oyono a destra e con Lusuardi e Monterisi davanti a Cerofolini.
Stravolto il centrocampo con gli innesti immediati di Kone e Bohinen, assieme a Koutsoupias, tutti arrivati a gennaio. Mosse che sanno di bocciatura della sessione estiva che, anche i numeri hanno certificato come fallimentare o quasi e la voglia di provare qualcosa di diverso.
In attacco Tsadjout riferimento centrale con Ambrosino e Partipilo in appoggio. In sostanza un 4-3-3 molto duttile che, in fase di non possesso si è trasformato in un 4-5-1.
Il Catanzaro, una delle formazioni più in forma del momento, si è presentato con il 4-4-2 e la coppia La Mantia-Iemmello davanti, entrambi ex (con poca fortuna) della partita.
I giallazzurri, consapevoli di dover vincere, hanno scaricato la tensione del pre-gara iniziando bene, nonostante l’inevitabile rodaggio. Con Monterisi di testa (salvataggio sulla linea di Iemmello) e Kone da fuori area, i padroni di casa hanno sfiorato il gol del vantaggio.
I brividi dall’altra parte non sono mancati: almeno in un paio di circostanze i calabresi, che da settimane giocano un ottimo calcio, sono andati, a loro volta, vicini alla marcatura con Brighenti e Iemmello.
La gara è rimasta aperta, la sensazione che in qualsiasi momento entrambe potessero sbloccarla è stata sempre viva e, per una volta, è stato il Frosinone a sfruttare l’episodio con l’uomo che non ti aspetti, il centrale brasiliano Lusuardi (grande primo tempo il suo) che, al 32’, prima di testa a impegnato Pigliacelli e poi in tap in ha fatto esplodere lo Stirpe.
I giallazzurri sono tornati negli spogliatoi per la prima volta, dopo diverso tempo, con la testa più leggera e la dote del vantaggio da difendere.
Il secondo tempo però non è cominciato come il primo. Il baricentro troppo basso del Frosinone ha dato l’opportunità agli avversari di salire fino alla trequarti con troppa facilità e, dopo aver controllato il gioco, il Catanzaro ha agguantato il pari con Quagliata, al 59’, al termine di una manovra tecnicamente di spessore e tutta di prima.
Greco ha inserito forze fresche in attacco gettando nella mischia Pecorino e Ghedjemis, al posto di Tsadjout e Partipilo, entrambi usciti tra i mugugni dei tifosi che non hanno gradito l’ennesima prova incolore di due.
Greco ha scelto di far partire dalla panchina il georgiano Kvernzade entrato solo al 77’. Un’esclusione dettata probabilmente da esigenze tattiche perché tecnicamente in questo momento, l’esterno numero 17 appare uno dei più in palla del Frosinone. Sensazioni confermate anche in questa gara: diversi gli spunti pericolosi partendo da sinistra e saltando sistematicamente il proprio uomo.
Sui palloni messi in mezzo, nessun attaccante è mai riuscito ad arrivare alla deviazione. E’ mancata ancora una volta la zampata dell’uomo d’area di rigore che questa squadra non ha e che poteva o forse doveva arrivare nel corso del calciomercato appena concluso.
Nel finale di gara i giallazzurri hanno provato a gettare il cuore oltre l’ostacolo tentando in ogni modo di rendersi pericolosi. Il risultato però non è cambiato e la vittoria ancora una volta rimandata.
LE PAROLE DELL’ALLENATORE LEANDRO GRECO
Abbiamo fatto una buona gara, ottimo primo tempo dopo essere partiti contratti. Abbiamo sistemato qualcosa in campo dopo l’inizio e non abbiamo corso rischio. Nella ripresa hanno trovato un eurogol e lo dobbiamo accettare. Negli ultimi minuti potevamo vincere noi. Su Kvernadze avevo l’idea di buttarlo dentro con gli avversari stanchi, è stato devastante ma non siamo riusciti a fare gol, bisogna attaccare l’area con più cattiveria. La prestazione è stata comunque positiva. Tra Bari e oggi abbiamo prodotto tante occasioni, io sono soddisfatto dei miei attaccanti, ci lavoriamo, abbiamo creato i presupposti per vincere, tutti hanno fatto la loro partita lì davanti. Se ci vogliamo salvare dobbiamo continuare a creare occasioni, se miglioriamo in fase realizzativa possiamo fare punti. Abbiamo anche cambiato modulo per mettere più palloni in mezzo all’area avversaria. La squadra ha anima e secondo me questo è un punto importante.