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    Home » Suicidio nel carcere di Frosinone: il dramma della solitudine dietro le sbarre
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    Suicidio nel carcere di Frosinone: il dramma della solitudine dietro le sbarre

    Un detenuto di 52 anni si toglie la vita nella sua cella. Il Garante: "Sarebbe uscito tra un anno, ma era solo"
    19 Febbraio 20253 Mins Read
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    Il dramma della solitudine dietro le sbarre

    Un detenuto di 52 anni si toglie la vita nella sua cella

    Un detenuto italiano di 52 anni si è suicidato nel carcere di Frosinone, impiccandosi nella sua cella. A confermare la tragica notizia è stato Massimo Costantino, segretario del sindacato Fns Cisl. Si tratta del secondo suicidio avvenuto in un penitenziario del Lazio dall’inizio dell’anno.

    Un destino segnato dalla solitudine

    Nessuna visita e nessun contatto con l’esterno

    Secondo il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, l’uomo, arrivato un anno fa nel carcere di Frosinone dopo aver scontato cinque anni a Regina Coeli, sarebbe tornato in libertà tra poco più di un anno. Tuttavia, il detenuto non aveva nessuno ad attenderlo fuori e nell’ultimo anno non aveva ricevuto visite o effettuato colloqui. Era seguito dal Servizio per le Dipendenze e, a fine gennaio, l’équipe dell’istituto lo aveva proposto per un’alternativa in comunità, ma aveva rinunciato prima di poter intraprendere questo percorso.

    Il suicidio avvenuto in un momento di assenza

    Nessuno dei compagni era presente in cella

    Il gesto estremo è avvenuto mentre uno dei due compagni di cella era a lezione e l’altro era a colloquio. Nel frattempo, il Garante dei detenuti partecipava a una riunione con la dirigenza della ASL di Frosinone e la direzione dell’istituto proprio nel penitenziario di via Cerreto, quando è arrivata la drammatica notizia.

    Un carcere in emergenza: sovraffollamento e carenza di personale

    Circa 60 detenuti in più della capienza massima

    Attualmente, il carcere di Frosinone si trova in una condizione di sovraffollamento, con circa 60 detenuti in più rispetto alla capienza massima. Nelle ultime settimane, si sono verificati anche diversi episodi di aggressione al personale sanitario ASL operante all’interno della struttura.

    La situazione è resa ancora più critica dalla grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Secondo i dati aggiornati al 9 febbraio, nel penitenziario di Frosinone mancano 77 unità, pari al 27,5% dell’organico previsto. La situazione è altrettanto allarmante negli altri istituti della provincia: al San Domenico di Cassino ne mancano 38 (-26,76%) e alla Casa Circondariale di Paliano ne mancano 6 (-6,6%), per un deficit complessivo di 119 unità.

    L’appello del sindacato: servono misure urgenti

    Necessario un intervento per migliorare strutture e organici

    Di fronte a questa emergenza, il sindacato Fns Cisl Lazio ha ribadito la necessità di misure eccezionali per migliorare la situazione nelle strutture penitenziarie e negli organici. Il sovraffollamento e la carenza di personale compromettono sia la sicurezza che il trattamento dei detenuti, rendendo ancora più difficile la gestione quotidiana all’interno del carcere di Frosinone.

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