La deposizione dell’ingegnere Sarasso apre nuovi scenari nel processo Marangoni
L’udienza del 24 gennaio 2025 presso il Tribunale di Frosinone ha segnato un momento cruciale nel processo relativo all’ impianto Marangoni. A catalizzare l’attenzione è stata la strategia difensiva dell’Avvocato Angelo Galanti, rappresentante di alcune parti civili, il quale ha sollevato dubbi sulla validità delle prove ambientali finora acquisite. La deposizione dell’ingegnere Mario Andrea Sarasso ha aggiunto ulteriori elementi di riflessione, gettando ombre sulle metodologie utilizzate nelle analisi.
La deposizione di Sarasso: troppe incertezze sui dati
Durante l’esame condotto dall’Avvocato Galanti, l’ingegnere Sarasso ha evidenziato gravi lacune nelle analisi ambientali volte a verificare la conformità dell’impianto alle normative vigenti. In particolare, è emerso che le emissioni inquinanti dichiarate non tengono conto della reale quantità di PFU (pneumatici fuori uso) e metano utilizzata nei processi di combustione.
La mancata considerazione del mix di combustibili impiegato mette in discussione l’attendibilità dei valori dichiarati “nei limiti di legge”. Se i parametri non si basano su dati rappresentativi delle reali condizioni operative dell’impianto, come si può garantirne l’affidabilità?
L’Avvocato Galanti ha quindi evidenziato come tali incongruenze possano compromettere l’intero impianto probatorio, richiamando l’attenzione del giudice sulla necessità di un approfondimento tecnico.
Possibile nuova CTU per verificare le incongruenze
L’intervento dell’Avvocato Galanti e la deposizione dell’ingegnere Sarasso potrebbero condurre il Tribunale di Frosinone a disporre una nuova Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU). Tale verifica permetterebbe di stabilire con certezza se l’impianto Marangoni abbia effettivamente rispettato i limiti di legge in condizioni operative reali.
Un altro elemento rilevante riguarda la discrepanza tra i dati ufficiali sulle emissioni e la presenza di inquinanti riscontrati nel suolo e nei campioni biologici prelevati. Questo divario suggerisce che le misurazioni effettuate in precedenza potrebbero non essere pienamente rappresentative.
Le conseguenze per il processo
L’udienza del 24 gennaio ha rafforzato la posizione delle Parti Civili, che ora dispongono di nuovi elementi per chiedere ulteriori accertamenti tecnici. La decisione finale spetta al giudice, che nei prossimi giorni potrebbe stabilire l’avvio di una nuova CTU o confermare le prove già acquisite.
Qualunque sia l’esito, appare evidente che la strategia difensiva dell’Avvocato Galanti abbia introdotto un punto di svolta nel dibattimento, ponendo interrogativi fondamentali sulla correttezza delle valutazioni ambientali condotte sull’impianto Marangoni.