di Giorgio Stirpe
E’ stato il numero 16 l’amuleto del Frosinone nella gara contro il Brescia. Al minuto 16 del primo tempo Kvernadze ha segnato una rete da cineteca, al 61’ (16’ del secondo tempo) Ghedjemis ne ha fatto un altro altrettanto spettacolare. In mezzo un po’ di sofferenza, tanto spirito di sacrificio, e la consapevolezza che il gruppo sia finalmente maturo per arrivare alla sospirata salvezza.
Così si può riassumere il pomeriggio trionfale dello Stirpe che ha regalato ai giallazzurri la terza vittoria consecutiva, altrettanto pesante come le precedenti, perché arrivata, anche in questo caso, contro un avversario invischiato anch’esso nella lotta per evitare la retrocessione.
Paolo Bianco ha deciso di apportare numerosi cambi rispetto alla partita di Carrara, rivoluzionando soprattutto il reparto avanzato, completamente diverso con Ambrosino perno centrale, Kvernadze e Ghedjemis sulla trequarti ad inventare e sostenere l’ex Catanzaro. In difesa, davanti a Cerofolini, confermata la coppia centrale composta da Bettella e Monterisi, con il rientro di Marchizza a sinistra e con A. Oyono ad agire sulla destra. In mezzo al campo il ritorno di Kone dalla squalifica, assieme a Darboe e Vural.
Bettella ha scalato le gerarchie e, al contrario di quanto accaduto con i precedenti due allenatori, è stato promosso da Bianco titolare. Così come anche Ghedjemis, visto in forma nelle ultime settimane, tornato a giocare dal 1’, dopo quasi tre mesi dall’ultima volta, il 21 dicembre scorso, nella sfida contro il Mantova.
Le scelte del reparto avanzato hanno premiato subito Bianco perché Kvernadze ha voluto ringraziare per la fiducia realizzando una rete di alta qualità tecnica (16’), forse la più bella vista in questa stagione allo Stirpe. Un gol di fattura anche superiore rispetto a quello che georgiano ha realizzato contro la Salernitana lo scorso 26 dicembre, perché sia lo stop, che il dribbling e soprattutto il destro sotto l’incrocio, raccontano di un calciatore che sicuramente è sopra la media della Serie B e che avrebbe bisogno di trovare continuità per diventare pedina anche di categoria superiore.
E’ stato però l’unico lampo del primo tempo perché il Brescia si è immediatamente gettato in avanti alla ricerca del pareggio. Il Frosinone ha lasciato il possesso del pallone nelle mani della squadra di Maran, soffrendo soprattutto sulle palle alte e le tante sponde a turno provate da Moncini e Borrelli e i tentativi di Bjarnason di sorprendere in qualche modo la difesa.
I giallazzurri sono rimasti a guardare al 42’, la bella trama offensiva, tutta di prima, ha liberato al tiro Moncini, il quale, questa volta, ha centrato lo specchio della porta facendo passare il pallone sotto le gambe di Cerofolini. Un pareggio cercato e trovato dai lombardi che ha mandato le due squadre negli spogliatoi.
La squadra di Bianco è rientrata in campo con intensità maggiore, per invertire il finale della prima frazione e al 61’, la grande giocata di Ghedjemis, molto simile a quella di Kvernadze al 16’, ha fatto esplodere ancora i tifosi di casa, riportando avanti il Frosinone. Una perla quello dell’esterno fantasista francese che ha trovato la sua prima rete in Italia, dopo tante presenze, qualche bella partita e diverse lunghe pause nella sua avventura frusinate.
Il tecnico canarino ha pensato bene, a quel punto, di coprirsi un po’ di più, facendo entrare Lucioni e passando alla difesa a tre. Una mossa tattica voluta per non soffrire ed evitare, come accaduto nel primo tempo, che i tanti spioventi messi in mezzo all’area dai centrocampisti del Brescia, potessero essere facile preda delle torri del Brescia Moncini e Borrelli.
E la nuova disposizione tattica ha consentito, effettivamente, un controllo della partita quasi totale perché i giallazzurri sono sempre stati presenti con almeno tre uomini nella zona del pallone e nel corso di una ripartenza, innescata dopo un recupero palla, Tsadjout ha avuto la chance per sbloccarsi.
Anche Cerofolini si è voluto iscrivere al 90’ nella lista dei protagonisti di giornata ricacciando dalla rete un colpo di testa pericoloso di D’Andrea, così come Monterisi che ha esultato come ad un gol segnato il salvataggio al 92’ su un tiro destinato ad entrare di un avversario in piena area di rigore.
Pace fatta, definitivamente, con lo Stadio che ha apprezzato il grande impegno dei calciatori.
LE PAROLE DEL TECNICO PAOLO BIANCO
Sulla scelta degli undici, ho visto che era arrivata la scelta giusta per Ghedjemis e Kvernadze che hanno le qualità giuste, bravi a saltare l’uomo e dobbiamo essere bravi a servirli di più, Ci siamo impauriti nella seconda parte del primo tempo, abbiamo sofferto, fa parte del percorso di crescita di questi ragazzi. Nel secondo tempo invece abbiamo fatto una gara giusta, cercando di chiuderla. Ora c’è la sosta, tanti andranno in nazionale, ben nove, ed è un problema perché non sappiamo come tornano. Sono state quattro settimane di full immersion h24 con il mio staff, ora la sosta ci consentirà di poter andare sul dettaglio. Questa squadra arriva da un percorso duro, penso anche alla retrocessione dalla Serie A, quando si subiscono queste batoste non è facile ripartire. Nelle ultime quattro partite abbiamo fatto tanto, ma ne mancano ancora otto, non dobbiamo pensare di aver risolto tutti i problemi, anzi, occorre ancora lavorare con concentrazione. Quello che sto chiedendo ai ragazzi mi stanno dando, dobbiamo solo cercare di chiudere prima le partite. Ho la fortuna di aver trovato uno spogliatoio unito, non c’erano crepe, sono uomini strepitosi che mi seguono dal primo giorno in cui sono arrivato. L’esultanza di Monterisi per aver salvato il gol nel finale è stata davvero bella.