Tra gli obiettivi primari del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) vi è l’impegno a far approvare i decreti sicurezza, considerati uno strumento fondamentale per garantire maggiori tutele alle Forze dell’Ordine. Questi decreti non solo mirano a introdurre norme più severe per contrastare la criminalità, ma anche a dotare gli agenti di body cam, dispositivi tecnologici essenziali per documentare in modo trasparente gli interventi delle forze di polizia. L’utilizzo di queste telecamere non solo rafforza la protezione degli operatori, ma contribuisce a costruire un rapporto di fiducia con i cittadini, garantendo maggiore chiarezza e accountability nelle operazioni svolte.
Il SAP di Frosinone, in particolare, si distingue per il suo impegno non solo sul fronte istituzionale, ma anche in ambito sociale. Attraverso l’organizzazione di manifestazioni per la sicurezza e la legalità, il sindacato promuove una cultura del rispetto delle regole e della convivenza civile. Inoltre, dimostra una particolare attenzione alle esigenze del territorio, donando strumentazioni tecnologiche agli uffici di polizia della provincia. Questi contributi non solo migliorano l’efficienza operativa delle forze dell’ordine, ma rappresentano un segnale concreto di sostegno alla comunità locale.
In un’epoca in cui la sicurezza è un tema sempre più centrale, il SAP si conferma come un attore chiave, capace di coniugare rigore normativo e sensibilità sociale, con l’obiettivo di creare un ambiente più sicuro e giusto per tutti. Il suo impegno, sia sul fronte legislativo che su quello pratico, riflette una visione moderna e proattiva del ruolo delle forze di polizia, sempre più al servizio del cittadino e della collettività.
anagnia.com ha incontrato il segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia Gianmarco Cori e gli ha sottoposto alcune domande.
Segretario, di cosa si occupa il sindacato, quanti iscritti conta in provincia di Frosinone? Quali sono le criticità a cui cercate di fare fronte?
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) rappresenta una delle principali organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, con il compito di tutelare i diritti dei propri iscritti e garantire il rispetto delle norme che regolano il Contratto Nazionale di Lavoro. Inoltre, vigila sull’applicazione dei regolamenti interni del Corpo, assicurandosi che gli agenti operino nelle migliori condizioni possibili. In provincia di Frosinone, il SAP conta un numero significativo di iscritti, testimoniando la crescente esigenza di rappresentanza in un settore sempre più sotto pressione. Tra le criticità principali, oltre alla carenza cronica di personale, vi sono problemi legati alla dotazione di mezzi e attrezzature, turni di lavoro spesso estenuanti e un sovraccarico burocratico che sottrae risorse preziose all’attività di controllo del territorio.
Uno dei nodi centrali sollevati dal SAP riguarda il progressivo ridimensionamento degli organici. Le nuove assunzioni nel comparto sicurezza, effettuate negli ultimi anni, sono state a dir poco insufficienti e spesso rallentate da vincoli di bilancio e tagli alla spesa pubblica. Questo ha lasciato molti reparti in situazioni di emergenza operativa, con un numero ridotto di agenti chiamati a gestire un territorio vasto e complesso.
Oltre a chiedere un’inversione di rotta nelle politiche di reclutamento, il sindacato propone un’idea concreta per recuperare risorse umane: trasferire ai Comuni una serie di incombenze burocratiche attualmente in capo alla Polizia di Stato. Pratiche come il rilascio di passaporti, licenze di porto d’armi per uso caccia e permessi di soggiorno potrebbero essere demandate agli uffici comunali, alleggerendo il carico di lavoro delle questure e consentendo a più agenti di tornare a svolgere il loro compito principale: garantire la sicurezza dei cittadini.
Una proposta di buon senso, che potrebbe rappresentare una svolta operativa concreta, ma che necessita della volontà politica e amministrativa per essere attuata. Nel frattempo, il SAP continuerà a battersi affinché le forze di Polizia ottengano le risorse e il supporto necessari per operare con efficacia ed efficienza.
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) nella provincia di Frosinone conta attualmente 61 iscritti, un numero in costante crescita, mentre a livello nazionale l’organizzazione rappresenta circa 20.000 agenti.
Le criticità con cui devono confrontarsi quotidianamente i poliziotti sul territorio provinciale non si limitano alla ormai cronica carenza di personale presso la Questura di Frosinone e i Commissariati di Sora, Fiuggi e Cassino, nonché nei reparti della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria. A queste difficoltà si aggiunge la mancanza di risorse economiche necessarie per garantire la normale operatività: molte caserme risultano poco funzionali e logorate dal tempo, con scarse possibilità di manutenzione ordinaria e straordinaria. Inoltre, si riscontrano problemi legati alla fornitura del vestiario, alla necessità di nuove dotazioni tecnologiche e, soprattutto, alla mancata sostituzione del personale in quiescenza.
Un dato particolarmente emblematico della situazione riguarda l’età media degli agenti impiegati nel pattugliamento su strada nella provincia di Frosinone, che si attesta attorno ai 52 anni. Un quadro che evidenzia l’urgenza di un ricambio generazionale, sia per garantire un servizio più efficiente, sia per tutelare il benessere psicofisico del personale in servizio.
Come si svolge il suo impegno di segretario provinciale?
Il mio impegno, in qualità di Segretario Provinciale del SAP di Frosinone, va ben oltre la normale giornata lavorativa: il mio ruolo prevede un rapporto diretto e costante con l’amministrazione locale della Polizia di Stato, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, far rispettare il Contratto Nazionale di Lavoro e garantire una maggiore tutela per tutti i colleghi.
Non bisogna dimenticare che essere poliziotti significa svolgere un lavoro estremamente rischioso, come purtroppo dimostrano le cronache quotidiane. Eppure, troppo spesso agli agenti vengono richiesti sacrifici straordinari per compensare la mancanza di personale, al fine di garantire il normale funzionamento della Polizia di Stato.
Il SAP continuerà a battersi affinché la sicurezza degli operatori non venga mai più considerata un aspetto secondario e affinché le istituzioni comprendano l’importanza di investire nelle forze dell’ordine, sia attraverso nuove assunzioni sia con il potenziamento delle risorse e delle infrastrutture a disposizione.
La professione del poliziotto comporta carichi emotivi e psicologici significativi. Quali sono – secondo Lei – le iniziative in atto e quali si potrebbero implementare per garantire una formazione continua e un adeguato supporto psicologico agli agenti, al fine di tutelare il loro benessere e la loro efficienza operativa?
La professione del poliziotto comporta carichi emotivi e psicologici particolarmente gravosi, derivanti non solo dalla complessità e dalla pericolosità delle situazioni affrontate quotidianamente, ma anche dalle difficili condizioni operative e dalle limitate risorse a disposizione.
Negli ultimi anni, l’Amministrazione della Polizia di Stato ha avviato diverse iniziative volte a garantire un supporto psicologico adeguato ai propri dipendenti. Tuttavia, il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) ha più volte evidenziato come questi interventi, seppur importanti, rischino di essere vanificati dall’aumento costante dei carichi di lavoro e dalla carenza cronica di personale, fattori che alimentano il cosiddetto stress da lavoro correlato.
Un esempio concreto di questa problematica riguarda il trasferimento del personale. Oggi, un poliziotto che presta servizio in una grande città come Milano e desidera rientrare nella provincia di Frosinone deve attendere in media 20-25 anni prima di ottenere il trasferimento. Un’attesa così lunga ha un impatto psicologico significativo, generando frustrazione, stress e, in molti casi, problemi familiari e personali.
Per garantire un reale miglioramento del benessere psicologico degli agenti, sarebbe opportuno snellire e rendere più agevoli le procedure di trasferimento, così da favorire il rientro del personale nelle proprie zone di origine in tempi più ragionevoli.
Inoltre, il SAP ritiene fondamentale:
- Potenziare il servizio di supporto psicologico, rendendolo più accessibile e strutturato, con figure professionali dedicate in ogni questura e commissariato.
- Implementare programmi di formazione continua, non solo per migliorare le competenze professionali, ma anche per fornire strumenti efficaci nella gestione dello stress e delle situazioni di elevata pressione emotiva.
- Prevedere momenti di debriefing psicologico, soprattutto per il personale impiegato in operazioni ad alto impatto emotivo, come interventi su episodi di violenza, incidenti gravi o emergenze di ordine pubblico.
Il benessere psicologico dei poliziotti non è solo una questione individuale, ma un aspetto essenziale per garantire un servizio sempre più efficiente e sicuro per i cittadini. Per questo motivo, il SAP continuerà a sollecitare l’Amministrazione affinché queste misure vengano attuate con maggiore incisività e tempestività.
Il concetto di polizia di prossimità mira a instaurare un rapporto di fiducia tra le Forze dell’Ordine e la comunità. Qual è la situazione attuale di questo modello operativo in Italia e quali benefici potrebbe apportare alla sicurezza locale, specialmente in realtà come Fiuggi, Sora e Cassino?
Il concetto di polizia di prossimità rappresenta un modello operativo fondamentale per rafforzare il legame di fiducia tra le forze dell’ordine e la comunità. L’obiettivo è creare un rapporto diretto con i cittadini, affinché la sicurezza non sia percepita solo come un’attività repressiva, ma anche come un servizio di tutela, prevenzione e supporto.
Nella provincia di Frosinone, questo approccio è già ben radicato e gode di un’ottima considerazione da parte della popolazione. Uno degli strumenti più efficaci adottati in questo contesto è il coinvolgimento delle scuole, con iniziative mirate a sensibilizzare gli studenti su fenomeni come il cyberbullismo, la violenza di genere e l’uso di sostanze stupefacenti. In questi incontri, gli agenti non solo forniscono informazioni, ma si pongono come figure di riferimento a cui i ragazzi possono rivolgersi con fiducia.
Un’innovazione importante in questo ambito è l’applicazione YouPol, disponibile per i ragazzi dai 14 anni in su, che consente di inviare segnalazioni anonime tramite SMS su episodi di violenza domestica, spaccio di droga o altre situazioni di pericolo. Questo strumento ha reso più immediata e accessibile la comunicazione tra i cittadini e le forze dell’ordine, incentivando le denunce e favorendo interventi tempestivi.
Parallelamente, vengono portate avanti campagne di sensibilizzazione rivolte agli anziani, una fascia particolarmente vulnerabile ai reati di truffa e raggiro. In questo caso, la polizia fornisce consigli pratici su come riconoscere e difendersi da tentativi di frode, nonché indicazioni su come segnalare eventuali episodi sospetti ai commissariati o alla questura.
Un costante lavoro di informazione e prevenzione, rivolto soprattutto alle categorie più fragili, potrebbe portare a una significativa diminuzione dei reati, migliorando la sicurezza percepita e reale sul territorio. In città come Fiuggi, Sora e Cassino, caratterizzate da una presenza turistica e commerciale importante, la polizia di prossimità potrebbe svolgere un ruolo ancora più incisivo, promuovendo una collaborazione sempre più stretta con residenti ed esercenti.
In definitiva, rafforzare questo modello significa investire nella sicurezza partecipata, creando una rete di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, capace di rendere il territorio più sicuro e vivibile per tutti.
Con l’evoluzione delle organizzazioni criminali, quali sono le principali sfide che la Polizia di Stato dovrà affrontare nei prossimi anni – in provincia di Frosinone – e come il sindacato intende supportare gli agenti in questo contesto?
L’evoluzione delle organizzazioni criminali rappresenta una sfida costante per le forze dell’ordine, in particolare in territori come la provincia di Frosinone, dove il tessuto economico e sociale può essere esposto a infiltrazioni mafiose, traffici illeciti e fenomeni di microcriminalità diffusa. La Polizia di Stato è chiamata a contrastare queste minacce con strumenti sempre più sofisticati, sfruttando la tecnologia, il lavoro d’intelligence e il coordinamento con le altre istituzioni.
In questo scenario, il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) continuerà a svolgere un ruolo essenziale nel tutelare gli operatori di polizia, garantendo condizioni di lavoro adeguate e sostenendo ogni iniziativa volta a migliorare la loro sicurezza e la loro formazione. Il contrasto alla criminalità organizzata non può prescindere da un organico adeguato, da risorse economiche sufficienti e da dotazioni tecnologiche all’avanguardia: è su questi aspetti che il sindacato si impegnerà con fermezza, sollecitando interventi concreti da parte delle istituzioni.
Affrontare le nuove minacce criminali non è solo compito delle forze dell’ordine: è necessario che tutte le istituzioni locali facciano la loro parte. La politica, in particolare, gioca un ruolo cruciale nel potenziare il sistema di sicurezza, attraverso scelte strategiche che incidano su risorse, personale e strumenti operativi. Un impegno più forte sul fronte della prevenzione e un maggiore coordinamento tra enti locali, magistratura e forze di polizia possono fare la differenza nel contenere e contrastare il fenomeno criminale.
Il SAP sarà sempre al fianco degli agenti, affinché possano operare con la massima professionalità ed efficienza, consapevoli del supporto di un’organizzazione sindacale che tutela i loro diritti e promuove un modello di sicurezza che garantisca protezione a tutta la comunità.
Quanto è importante per la Polizia di Stato instaurare una collaborazione efficace con le comunità locali e quali strategie sono in atto per rafforzare questo rapporto, soprattutto in aree con carenze di personale come Fiuggi, Sora e Cassino?
Un’efficace collaborazione tra la Polizia di Stato e le comunità locali rappresenta un elemento chiave per garantire una sicurezza capillare e un controllo del territorio più efficace. Questo rapporto di fiducia reciproca consente non solo di migliorare la prevenzione e la gestione dei fenomeni criminali, ma anche di coinvolgere attivamente i cittadini nel segnalare situazioni sospette o episodi di illegalità.
Nella provincia di Frosinone, e in particolare in realtà come Fiuggi, Sora e Cassino, dove le forze dell’ordine devono spesso operare con carenze di personale, il ruolo degli enti locali diventa cruciale nel supportare le attività della Polizia di Stato. I Comuni, infatti, possono contribuire attivamente alla sicurezza urbana attraverso investimenti mirati, come l’implementazione di sistemi di videosorveglianza avanzati, che, se opportunamente remotizzati e collegati alle centrali operative dei commissariati, potrebbero rappresentare un valido supporto per il controllo del territorio in tempo reale.
Inoltre, un rafforzamento delle sinergie tra Polizia di Stato, polizie locali e amministrazioni comunali potrebbe garantire una gestione più efficace della sicurezza pubblica, soprattutto nelle aree più esposte a fenomeni di criminalità diffusa o degrado sociale.
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) sostiene con forza l’importanza di questa collaborazione e continuerà a farsi promotore di iniziative che favoriscano il dialogo tra istituzioni e forze dell’ordine, affinché gli agenti possano operare in un contesto più efficiente e con strumenti adeguati per affrontare le sfide della sicurezza moderna.