Il progetto di espansione e i dati tecnici
Cresce la preoccupazione ad Anagni per il progetto di ampliamento dello stabilimento KNDS, la ditta leader europea nella difesa terrestre. L’azienda, attualmente attiva sul territorio con un impianto a Colleferro destinato al munizionamento e uno ad Anagni, nella ex Winchester, utilizzato per la demilitarizzazione di colpi di artiglieria, ha presentato un piano che prevede l’espansione dell’impianto nella parte bassa della città, nei pressi dell’Autogrill La Macchia.
Il progetto, ancora in fase di valutazione di impatto ambientale presso la Regione Lazio, prevede la costruzione di undici nuovi capannoni su un’area di circa 35 ettari. L’obiettivo è la produzione di nitrogelatina per la realizzazione di polveri di lancio, con una stima di produzione di 150 kg all’ora. In caso di approvazione, i lavori dovrebbero essere completati entro febbraio 2026.
L’opposizione politica e l’allarme ambientale
A sollevare forti dubbi e contrarietà sono stati ieri gli esponenti locali di Partito Democratico, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle e Possibile. I rappresentanti di queste forze politiche hanno manifestato preoccupazione per il piano produttivo, giudicandolo altamente pericoloso per l’area, attualmente classificata come SIN (Sito di Interesse Nazionale per la bonifica ambientale).
Le critiche si concentrano su due aspetti principali:
- L’inquinamento e i rischi ambientali, considerando che l’area è già sottoposta a misure di tutela.
- Il ritorno alla produzione di materiali esplosivi, un cambio di rotta rispetto all’attuale attività di demilitarizzazione, che trasformerebbe lo stabilimento in un punto di riferimento per l’industria bellica.
Un territorio che paga il prezzo del riarmo
“Sono i tempi che corrono”, si dirà. Il riarmo richiede nuovi investimenti. Ma perché il nostro territorio deve sempre essere coinvolto in attività potenzialmente dannose? È questa la domanda che pongono i partiti contrari all’espansione.
Negli ultimi mesi, infatti, l’attenzione delle forze politiche locali si era concentrata su un diverso progetto di sviluppo: il rilancio del polmone verde de La Macchia di Anagni, promosso insieme ai rappresentanti di Ferentino. L’idea di sviluppo dell’area, secondo i promotori della protesta, dovrebbe andare in una direzione diametralmente opposta rispetto alla realizzazione di impianti per la produzione di armamenti.
Appello alla Regione e ai cittadini
I partiti di opposizione hanno rivolto un appello alla Regione Lazio, all’Amministrazione Provinciale di Frosinone e al Comune di Anagni, chiedendo di intervenire per fermare il progetto. Secondo loro, questa operazione comprometterebbe l’integrità ambientale della zona, che invece andrebbe rilanciata come area naturalistica.
Parallelamente, gli esponenti politici hanno chiesto alla cittadinanza di mobilitarsi per scongiurare quello che definiscono “un ennesimo schiaffo” ad Anagni. La partita è appena iniziata, ma il dibattito è già acceso e si preannuncia un confronto destinato a far discutere a lungo.