di Giorgio Stirpe
Sampdoria – Frosinone era, alla vigilia, la sfida tra le due deluse del campionato cadetto, due squadre costruite per essere protagoniste che si sono ritrovate, a Marassi, a dover disputare l’ennesima scivolosa gara della stagione.
Una condizione che poco appartiene alla storia recente dei blucerchiati, per la quale, la squadra allenata da Semplici, continua a soffrire, assieme a tifosi che, nonostante tutto, hanno riempito lo stadio tentando di essere un fattore positivo.
Poco però hanno potuto contro un Frosinone in grande spolvero che, anche in terra ligure, ha confermato di aver cambiato passo e svoltato dal punto di vista tecnico, fisico e psicologico.
Merito sicuramente di tutto il gruppo, che non ha mai mollato, ma anche e soprattutto del tecnico Paolo Bianco che ha trovato da subito la chimica giusta trasformando, quello che era diventato un gattino impaurito, in un vero leone.
La vittoria del Marassi è stata la quarta consecutiva, a cui vanno aggiunti i tre pareggi precedenti, che hanno portato a sette le partite senza sconfitte. Un passo incredibilmente veloce che non impedisce, oggi, di guardare addirittura ad altri obiettivi, i play off, qualcosa che avrebbe del clamoroso.
Bianco ha confermato interamente la linea difensiva, composta davanti a Cerofolini, da A. Oyono, Bettella, Monterisi e Marchizza.
In mediana, il tecnico giallazzurro ha recuperato il norvegese Bohinen, e lo ha piazzato subito al centro del campo assieme a Vural e Kone.
In attacco l’allenatore ha voluto premiare l’impegno in allenamento di Distefano che non giocava dal 1’ dalla gara casalinga contro la Carrarese, il 6 ottobre dello scorso anno, quando fu costretto ad uscire per infortunio al 13’, iniziando un lunghissimo calvario che, finalmente, può dirsi concluso. Con lui, sulla trequarti, confermato Ghedjemis, a sostegno della punta centrale Ambrosino.
Un tridente di velocità e tecnica più che di struttura fisica, che ha creato non pochi problemi alla difesa sampdoriana nella prima parte di gara. Senza punti di riferimento e con lo scambio di posizione effettuato con frequenza, il Frosinone ha stressato la terza linea doriana, e con pericolosità si è presentato più volte al tiro, in particolare con Marchizza e Distefano.
Intensità e ritmo hanno caratterizzato tutti i primi 47’, nel corso dei quali i giallazzurri hanno rischiato solo nell’occasione del calcio di rigore fischiato a favore dei padroni di casa per un fallo di Cerofolini in area ai danni di Sibilli.
Il numero uno canarino si è riscattato subito respingendo, alla grande, il tiro dagli undici metri di Coda al 38’. Un momento questo della gara che è stato fondamentale.
Ad inizio ripresa la svolta: i giallazzurri hanno dapprima sofferto l’aggressività della Sampdoria, poi hanno preso in mano il comando del gioco, sfoggiando tutte le qualità tecniche a propria disposizione.
La traversa clamorosa di A. Oyono al 53’ è stato il prologo dello show giallazzurro andato in scena al 55’ con la gran giocata di Kone che prima ha soffiato il pallone all’avversario e poi, con un sinistro deviato da un difensore, ha consentito al Frosinone di mettere la freccia e passare avanti.
Bianco, che sta dimostrando di saper anche leggere bene a gara in corso, è passato alla difesa a tre facendo entrare Lucioni al posto di Vural per contrastare le torri della Sampdoria che, con Abiuso, avevano moltiplicato il proprio peso all’interno dell’area di rigore giallazzurra.
E proprio Lucioni, talismano del Frosinone (con lui nessuna sconfitta dal suo ritorno), è entrato in maniera decisiva nella rete del raddoppio griffata Monterisi al 70’. L’ex Palermo ha servito un assist meraviglioso al suo compagno di reparto che ha deviato alle spalle di Cragno, con l’opportunismo tipico dei bomber rapaci.
Con i padroni di casa alle corde, i ciociari hanno completato la festa mandando in rete Ghedjemis (85’), un gol arrivato nel corso dell’ennesimo contropiede ben orchestrato, con qualità e concretezza.
Lo 0-3 finale ha dato il via alla festa dei calciatori e dei tanti coraggiosi tifosi che si sono sobbarcati i 1200 km, tra andata e ritorno, per stare vicini al Frosinone.
Sabato prossimo allo Stirpe arriva il Cosenza, fanalino di coda e probabilmente già con la testa alla prossima stagione. Se non ci saranno particolari distrazioni, la vittoria non dovrebbe sfuggire e sarebbe la quinta consecutiva. Un vero record che proietterebbe i giallazzurri ancor più in alto.