Il progetto di ampliamento dello stabilimento KNDS ad Anagni, nel cuore della provincia di Frosinone, sta suscitando un’ondata di preoccupazione tra i cittadini e le associazioni locali. In particolare, l’associazione Abaco-Lazio ha espresso il proprio dissenso nei confronti della costruzione di undici nuovi capannoni destinati alla produzione di nitrogelatina, una componente fondamentale per la realizzazione di munizioni per missili e bombe.
L’area individuata per l’ampliamento dello stabilimento si trova a ridosso dell’autostrada, in una zona classificata come SIN (Sito di Interesse Nazionale per la bonifica ambientale). Una scelta che l’associazione giudica inaccettabile, in quanto mette a rischio la salute dei cittadini e l’integrità ambientale di un territorio già sottoposto a misure di tutela.
Una decisione contestata
Abaco chiede l’intervento delle istituzioni locali
Per Abaco-Lazio, la realizzazione di un’area industriale dedicata alla produzione bellica in un sito destinato alla bonifica ambientale rappresenta un paradosso inquietante e un chiaro segnale delle reali intenzioni del piano di riarmo europeo. L’associazione invita le istituzioni locali, tra cui la Regione Lazio, l’Amministrazione Provinciale di Frosinone e il Comune di Anagni, a prendere posizione contro il progetto e ad adottare misure concrete per tutelare la popolazione e l’ambiente.
La scelta di ampliare lo stabilimento in un’area così sensibile solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche di sviluppo territoriale e sulla compatibilità tra le esigenze di sicurezza pubblica e le strategie industriali. Abaco sottolinea come il business delle armi non debba prevalere sulla salute pubblica e sulla sostenibilità ambientale.
Una battaglia per il futuro del territorio
La richiesta: investire su sanità e istruzione, non su armamenti
La posizione di Abaco è netta: “Nessun aiuto all’economia di guerra!”. L’associazione ribadisce la necessità di potenziare le spese per Sanità, Istruzione, Trasporti e Prevenzione ambientale, piuttosto che destinare risorse pubbliche a progetti che favoriscono l’industria bellica.
Abaco-Lazio ha inoltre garantito che seguirà da vicino gli sviluppi della vicenda, impegnandosi a contrastare con forza ogni tentativo di trasformare il territorio in un centro produttivo per armamenti. Il presidio e il monitoraggio costante delle iniziative sul territorio rimangono una priorità per l’associazione, con l’obiettivo di difendere i valori della pace e della sicurezza sociale.