Un legame lungo secoli
La Passione Vivente di Pofi torna per la sua 103ª edizione
Venerdì 18 aprile, il borgo medievale di Pofi tornerà a essere teatro della Passione Vivente, una delle più antiche e suggestive rievocazioni storico-religiose del centro Italia. Con la sua 103ª edizione, l’evento conferma un legame profondo e radicato tra la comunità pofana e la tradizione del Venerdì Santo.
Secondo fonti orali e documenti storici, la tradizione affonda le sue radici nel XIII secolo, quando iniziarono le prime processioni. La prima vera recita documentata risale invece al 1923, ma tutto lascia pensare che le rappresentazioni fossero già presenti molto prima, forse nate spontaneamente tra i giovani del paese.
Una comunità intera in scena
Ogni famiglia pofana ha lasciato il segno nella storia dell’evento
Ciò che rende unica la Passione Vivente di Pofi è il coinvolgimento totale della cittadinanza. Non esiste famiglia locale che non abbia avuto almeno un componente impegnato come attore, comparsa, tecnico, costumista o organizzatore.
È una vera manifestazione identitaria, che si tramanda di generazione in generazione, tenendo vive la fede, la memoria collettiva e la cultura popolare. Un appuntamento atteso da tutta la comunità, capace ogni anno di richiamare migliaia di spettatori da tutta la provincia e oltre.
Il cuore dell’evento
Recita dal vivo e corteo tra le vie del centro storico
Alle ore 21.00 tutto inizierà nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, dove andrà in scena la recita teatrale in diretta dei momenti salienti della Passione di Cristo. Sul palco, attori e figuranti daranno vita a scene cariche di pathos, rese ancora più potenti da maestose scenografie e da una cura meticolosa dei costumi d’epoca.
Al termine della rappresentazione, prenderà il via la processione del corteo storico e religioso: oltre duecento partecipanti, tra attori e comparse, attraverseranno le vie lastricate del borgo, trasformando Pofi in una piccola Gerusalemme immersa nella luce fioca dei ceri e nel silenzio rispettoso del pubblico.
Fede e tradizione che uniscono
Il “Venerdì Santo” simbolo dell’identità pofana
La manifestazione è organizzata con dedizione e passione dall’associazione Venerdì Santo, che da decenni coordina ogni dettaglio dell’evento: dalla logistica alla regia, dalla scenografia al coinvolgimento dei volontari.
Le scene che verranno rappresentate sono otto:
TENTAZIONI NEL DESERTO
TRADIMENTO DI GIUDA
ARRESTO
GESÙ DAVANTI AD ERODE
FLAGELLAZIONE
IMPICCAGIONE DI GIUDA
CROCIFISSIONE
RESURREZIONE
“La Passione Vivente – afferma il presidente dell’associazione del Venerdì Santo Ivan Corneli – è motivo di vanto ed orgoglio per tutta la nostra comunità, che vede tantissimi volontari dedicarsi praticamente per un intero anno per la migliore riuscita della manifestazione. In proposito desidero esprimere un sentito ringraziamento verso tutti coloro che, con grande spirito di sacrificio, dedizione e passione, rendono possibile la realizzazione dell’evento. La manifestazione impegna circa trecento persone tra attori, comparse, scenografi, costumisti, falegnami, elettricisti, sarti, addetti ai palchi, siparisti, service audio e luci e molti altri che a vario titolo lavorano dietro le quinte. Desidero inoltre ringraziare l’amministrazione comunale e le aziende locali e dei paesi limitrofi, per il contributo economico, e l’intera popolazione che ogni anno ci aiuta con le offerte, perché è grazie al loro sostegno finanziario che riusciamo ad organizzare la Passione di Cristo”.
Un lavoro lungo mesi, sostenuto da un forte spirito di sacrificio e da una visione comune: fare in modo che la Passione Vivente di Pofi resti un faro di spiritualità, tradizione e comunità.