Misura cautelare a Supino per atti persecutori
Un 34enne perseguitava l’ex compagna con minacce e aggressioni
SUPINO (FR) – I Carabinieri della Stazione di Supino hanno eseguito una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Frosinone su richiesta della Procura della Repubblica. Destinatario del provvedimento è un 34enne albanese, domiciliato a Ferentino, gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.
La denuncia a marzo: mesi di violenze fisiche e psicologiche
La vittima era già stata ricoverata in ospedale durante una gravidanza
La misura cautelare trae origine da una denuncia-querela presentata a metà marzo da una 25enne residente a Supino, che ha raccontato ai militari una lunga sequenza di episodi di violenza domestica. L’uomo, con cui aveva convissuto, avrebbe iniziato già da tempo a esercitare violenza psicologica e fisica, manifestando atteggiamenti controllanti, insultanti e talvolta aggressivi. In più occasioni, l’avrebbe schiaffeggiata e controllata nei messaggi sul cellulare, arrivando a farla cadere mentre era incinta, episodio che le causò un ricovero di cinque giorni presso l’ospedale Spaziani di Frosinone per un rischio di aborto.
Minacce continue e pedinamenti dopo la separazione
L’uomo avrebbe agito anche in presenza della figlia minore
Dallo scorso novembre, al termine della relazione sentimentale, il comportamento dell’indagato si sarebbe ulteriormente aggravato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo avrebbe posto in essere atti persecutori sistematici: telefonate ossessive, minacce di raggiungerla sotto casa o sul luogo di lavoro, aggressioni fisiche e offese pubbliche, anche alla presenza della figlia minore della coppia. Un’escalation di comportamenti che ha determinato un serio pericolo per l’incolumità e la serenità della donna.
Applicato il braccialetto elettronico
Provvedimento per tutelare la vittima e monitorare l’indagato
Alla luce dei gravi indizi raccolti e della reiterazione dei comportamenti persecutori, l’autorità giudiziaria ha ritenuto opportuno disporre non solo il divieto di avvicinamento alla persona offesa, ma anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Il dispositivo consentirà un monitoraggio costante degli spostamenti dell’uomo e garantirà un più efficace controllo sul rispetto delle prescrizioni imposte.
L’intervento dei Carabinieri di Supino si inserisce nel più ampio contesto delle azioni volte a contrastare la violenza sulle donne e a prevenire situazioni di pericolo, anche attraverso l’impiego degli strumenti offerti dal Codice Rosso, la legge che tutela le vittime di maltrattamenti e stalking.