di Giorgio Stirpe
Con la sfida al Cesena il Frosinone ha iniziato il rush finale del campionato che vedrà la squadra ciociara affrontare tutti club in lotta per la promozione o per entrare nei play off. Un modo sicuramente impegnativo di terminare la stagione ma anche piuttosto affascinante, poiché il gruppo giallazzurro avrà di modo di misurarsi con le migliori e capire definitivamente quali sono le proprie potenzialità, con il non del tutto remoto rischio di doversi “mangiare gomiti e mani” per ciò che poteva essere e che invece non è stato.
La conferma della competitività della rosa è arrivata anche in terra di Romagna, dove i canarini hanno raccolto un buon pareggio (1-1), allungando a nove partite la serie positiva. Sono oltre due mesi che il Frosinone non perde in campionato, esattamente dal 2 febbraio scorso, al San Nicola di Bari, da dove è praticamente iniziata una nuova stagione che, finalmente, sta dando soddisfazioni ai tifosi e all’intero ambiente.
Paolo Bianco, suo malgrado, è stato costretto a cambiare in difesa tre centrali nel giro di un quarto d’ora. Dopo aver perso nel riscaldamento Bettella, con una mossa a sorpresa, ha inserito dal 1’ il centrale Szyminski, che ha potuto così finalmente esordire dopo una stagione praticamente persa. Ma la sfortuna non ha voluto abbandonare il polacco neanche in questa occasione. L’ex Reggiana è rimasto in campo solo 13’, costretto ad uscire subito per un nuovo problema muscolare. Al suo posto un altro esordiente, quel Giorgio Cittadini che a Frosinone si era visto solo in precampionato. Unica certezza al centro della retroguardia Monterisi, con Jeremy Oyono (che non giocava titolare dalla sfida di Bari) e Marchizza sulle corsie a completare il quartetto davanti a Cerofolini.
A centrocampo Kone e Darboe hanno agito al fianco di Bohinen, mentre in attacco la novità è stata rappresentata dall’impiego di Pecorino titolare (premiata la sua rete contro il Cosenza), sostenuto da Ghedjemis e Kvernadze.
E’ stata una partita di attesa nella prima frazione quella impostata da Bianco che ha tenuto la squadra sempre molto corta e compatta, chiedendo ai suoi calciatori di essere aggressivi su ogni pallone, chiudendo le linee di passaggio e non concedere i tempi al palleggio dei romagnoli.
Il Cesena ha provato a spingere soprattutto nella fase iniziale della prima frazione cercando di mantenere il controllo del gioco ma ha sbattuto contro il muro granitico ciociaro.
Inevitabilmente l’atteggiamento tattico ha portato a rinunciare a qualche sortita offensiva: Kvernadze e Ghedjemis hanno faticato ad entrare in partita, ma il francese è riuscito comunque ad accendersi in un paio di occasioni creando, proprio lui, la palla gol di importante, al 36’, che Darboe però si è divorato spedendo il pallone a lato da posizione davvero comoda.
L’equilibrio tra le due squadre in campo ha reso chiaro un concetto: solo un episodio avrebbe potuto sbloccare la gara, come spesso, tra l’altro, accade in questo campionato. Stavolta sono stati i padroni di casa a far girare la ruota a proprio favore al termine dei 3’ di recupero concessi dall’arbitro.
Saric è stato lesto a controllare il pallone spedito da un compagno in area di rigore e a mettere la sfera alle spalle di un incolpevole Cerofolini che non è riuscito ad evitare il vantaggio del Cesena proprio sulla sirena del primo tempo.
Bianco, è stato lucido e veloce a studiare, durante l’intervallo, come poter cambiare il corso della partita. Così ha voluto dare un nuovo assetto tattico al Frosinone che si è ripresentato in campo con Ambrosino al posto di Pecorino e Lucioni per Kone, passando al 3-4-3 con l’intento di liberare i due esterni J. Oyono e Marchizza da compiti di copertura e dare loro la possibilità di spingere di più in attacco.
La mossa ha dato subito i suoi effetti perché i giallazzurri sono parsi più fluidi nelle giocate e anche Kvernadze, sfruttando gli appoggi e le sovrapposizione di J. Oyono, è riuscito ad entrare in partita. Le occasioni sono mancate e dopo l’incredibile traversa e palo colpiti nella stessa azione, che fanno del Frosinone la seconda squadra con più legni centrati in campionato (20, alle spalle solo della Spezia con 21), è arrivato il meritato pareggio al 71’ firmato da Ambrosino al termine di una pregevole combinazione iniziata da Lucioni (lancio illuminante da applausi), rifinita da Kvernadze che ha controllato di petto e servito l’ex attaccante del Catanzaro in maniera perfetta.
Azione iniziata e conclusa dai due subentrati ad inizio ripresa, un gol che porta inesorabilmente la firma di mister Paolo Bianco, le cui intuizioni brillanti non sono più una novità. Un allenatore che da quando è arrivato a Frosinone non ha sbagliato praticamente nulla a livello tecnico e tattico e nella gestione del gruppo.
Gli esordi di Szyminzki (seppur sfortunato) e Cittadini in questa partita sono la conferma della volontà di far sentire tutti i calciatori della rosa parte del progetto, perché c’è bisogno di tutti per arrivare alla salvezza.
Anche Cerofolini, negli ultimi minuti, ha timbrato il cartellino con una bella parata tenendo a galla il Frosinone che, con Kvernadze, ha addirittura sfiorato il colpaccio ma, il georgiano, è stato fermato dal terzo palo di giornata!
Ma va bene anche il pareggio che tiene alto il morale e che farà affrontare la sfida alla capolista Sassuolo (nel lunedì di Pasqua), con una serenità intatta.