di Carlo Marino, assessore alla Cultura del Comune di Anagni
Cari concittadini,
c’è un gesto a cui ho assistito domenica mattina presto che mi ha lasciato un senso di amarezza, ma anche di riflessione. Le strade del centro erano tranquille, i negozi ancora chiusi, poche persone in giro. Un momento in cui la città sembrava godersi il suo respiro lento e silenzioso.
In quell’atmosfera quieta, ho visto una signora – adulta, distinta, apparentemente abituata al vivere civile – abbandonare il sacchetto con gli escrementi del suo cane nel vaso di fiori davanti a un’attività commerciale.
Un gesto rapido, forse ritenuto insignificante. Eppure, carico di significato.
Quel vaso non è solo un ornamento. È il frutto dell’attenzione quotidiana di chi, con passione e senso di responsabilità, ogni giorno apre il proprio negozio e si prende cura di un piccolo angolo della nostra città. È decoro, è bellezza, ma soprattutto è rispetto per gli altri.
E quel gesto – compiuto furtivamente, forse proprio nella convinzione di non essere visti – racconta qualcosa di più profondo. Racconta l’idea, sbagliata, che il senso civico sia qualcosa da mostrare solo quando c’è qualcuno che guarda. Che le regole, e il rispetto, valgano solo in presenza di testimoni.
Io credo, invece, che sia vero il contrario.
La vera educazione, la cittadinanza autentica, si misura proprio nei momenti in cui nessuno ci osserva. È lì che emerge il rispetto sincero per la comunità di cui facciamo parte.
Questo episodio, così semplice, mi ha fatto riflettere su quanto sia importante l’esempio. Lo è per tutti noi, ma ancor più per i più giovani, che ci osservano – spesso in silenzio – e imparano dai nostri gesti quotidiani.
Se vogliamo una città più pulita, più bella, più vivibile, dobbiamo cominciare col sentirla davvero nostra. Non possiamo continuare a delegare tutto agli altri: la cura dei luoghi che viviamo passa anche dai dettagli più piccoli.
Non servono grandi gesti per fare la differenza. Basta non sporcare un vaso. Basta raccogliere un pezzo di carta, segnalare un disservizio, prendersi cura di ciò che è di tutti.
Anagni è una città meravigliosa.
Ed è proprio nella cura silenziosa delle cose comuni che si misura il nostro senso di comunità.
Con discrezione e senso di appartenenza,
Carlo Marino