DIFFIDA E SOSPENSIONE PER SAXA GRES
La Regione Lazio ferma l’impianto di Anagni per irregolarità ambientali
Una notizia di forte rilevanza ambientale e industriale, che tocca un’impresa di rilievo nel settore della produzione ceramica. Inoltre, è interessante per i risvolti sulla salute pubblica, il controllo delle emissioni, e l’azione delle autorità regionali: l’attività produttiva dello stabilimento SAXA GRES S.p.A. di Anagni, specializzato nella produzione di ceramiche e nel recupero delle scorie da termovalorizzatori, è stata ufficialmente sospesa a seguito di un provvedimento emesso dalla Direzione Regionale Ambiente della Regione Lazio.
Il provvedimento, pubblicato nel Bollettino Ufficiale del 15 aprile 2025, fa seguito all’ispezione di ARPA Lazio che ha rilevato il superamento dei limiti emissivi al camino E10, violando quanto stabilito dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).
RIAVVIO CONDIZIONATO E AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Ripartenza subordinata a interventi tecnici e controlli regionali
Il riavvio dell’impianto sarà possibile solo dopo il ripristino delle condizioni ambientali e il rispetto dei limiti di concentrazione delle emissioni. La sorveglianza continua dell’impianto, anche tramite videosorveglianza, sarà obbligatoria, insieme alla presentazione di un cronoprogramma degli interventi da parte dell’azienda.
Il documento prevede inoltre che tutte le materie prime pericolose vengano stoccate in sicurezza per evitare contaminazioni ambientali, e che la manutenzione dei macchinari sia garantita.
IL RUOLO DI ARPA FROSINONE
L’Agenzia regionale verificherà il rispetto delle condizioni ambientali
Il controllo sulla corretta attuazione delle prescrizioni è affidato alla sezione ARPA Lazio di Frosinone, che dovrà effettuare le opportune verifiche tecniche e misurazioni solo dopo che l’azienda avrà comunicato il completamento degli interventi richiesti. Solo a quel punto sarà possibile valutare la ripresa della produzione.
Il provvedimento è stato notificato anche a Comune di Anagni, Provincia di Frosinone, Comando di Polizia Locale e Carabinieri Forestali.
CONSEGUENZE E RICORSI POSSIBILI
L’azienda potrà impugnare la determinazione entro 60 giorni
Contro la determinazione è ammesso ricorso al TAR del Lazio entro 60 giorni oppure ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni. La vicenda, destinata ad avere ripercussioni sul piano ambientale e industriale, si inserisce in un contesto di crescente attenzione pubblica per le tematiche legate all’inquinamento atmosferico nella Valle del Sacco.