Un pontefice venuto dalla fine del mondo
Le origini e l’elezione di Jorge Mario Bergoglio
E’ morto papa Francesco; il decesso è avvenuto alle 7.35 di questa mattina, giorno di Pasquetta 2025.
Ad annunciare la dipartita, il Cardinale Kevin Farrell:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco.
Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa.
Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati.
Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.”
Nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires da genitori italiani, Jorge Mario Bergoglio è cresciuto nel quartiere di Flores. Prima di intraprendere la vita religiosa, ha lavorato come tecnico chimico e, curiosamente, anche come buttafuori in una discoteca.
Entrato nel seminario di Villa Devoto, è stato ordinato sacerdote nel 1969. La sua dedizione pastorale lo ha portato a diventare arcivescovo di Buenos Aires nel 1998 e cardinale nel 2001. Il 13 marzo 2013, dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI, è stato eletto 266° papa della Chiesa cattolica, scegliendo il nome Francesco in onore di San Francesco d’Assisi, simbolo di povertà e umiltà.
Un papato di riforme e vicinanza
L’impatto di Papa Francesco sulla Chiesa cattolica
Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha mostrato uno stile semplice e accessibile, rinunciando ai lussuosi appartamenti papali per risiedere nella Domus Sanctae Marthae. Ha promosso riforme significative all’interno della Curia romana e ha posto l’accento sulla misericordia e sull’inclusione, affrontando temi delicati come l’omosessualità e il divorzio con un approccio pastorale. La sua enciclica “Laudato si'” ha evidenziato l’urgenza di prendersi cura del pianeta, mentre il Sinodo sulla Famiglia ha aperto nuove prospettive sul ruolo della famiglia nella società moderna.
Aneddoti di una vita straordinaria
Curiosità sulla vita di Papa Francesco
Oltre al suo ruolo ecclesiastico, la vita di Papa Francesco è costellata di episodi curiosi. Durante il seminario, ha vissuto una “piccola sbandata” per una ragazza conosciuta a un matrimonio di famiglia, un’esperienza che ha rafforzato la sua vocazione Appassionato di letteratura, amava autori come Dostoevskij e Borges, e tra i suoi film preferiti c’era “Il pranzo di Babette”. Questi dettagli rivelano la profondità e la sensibilità di un uomo che ha saputo coniugare fede e cultura.
Un’eredità di compassione e dialogo
Il lascito di Papa Francesco al mondo
Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella Chiesa e nella società globale. La sua attenzione ai poveri, ai migranti e agli emarginati ha ridefinito il ruolo del papato nel XXI secolo. Promotore del dialogo interreligioso, ha lavorato instancabilmente per costruire ponti tra diverse fedi e culture. La sua eredità continuerà a ispirare milioni di persone nel perseguire una vita di servizio, umiltà e amore verso il prossimo.
Questa sera, lunedì 21 aprile 2025, alle ore 21.00, nella suggestiva cornice della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Anagni, la comunità cattolica locale si ritroverà raccolta in un momento di intensa spiritualità: un Santo Rosario guidato dal vicario generale, don Alberto Ponzi. Un’occasione profonda – per chi crede – per elevare le preghiere al cielo, fianco a fianco, con il cuore unito nella fede.
PAPA FRANCESCO, FRANCESCO ROCCA: «PERDIAMO ALTISSIMA GUIDA SPIRITUALE. LE SUE PAROLE SULLA PACE MONITO PER LE COSCIENZE»
Roma, 21 aprile 2025 – «Questa mattina Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre. Con profondo dolore mi unisco al cordoglio della Chiesa e del mondo intero per la scomparsa del Santo Padre.
Nel mio percorso alla guida della Croce Rossa ho avuto il privilegio di incontrarlo più volte, insieme a migliaia di volontari. In ogni occasione, abbiamo riconosciuto la sua straordinaria umanità, la capacità di ascolto e la forza della sua vicinanza agli ultimi.
Anche da Presidente della Regione Lazio ho avuto l’onore di ricevere i suoi consigli, in particolare sull’organizzazione del Giubileo, un evento a cui teneva profondamente e che oggi ci unisce in un dolore comune.
Ricordo con emozione il nostro ultimo incontro: mi disse di non perdere mai il buon umore, nemmeno nei momenti più difficili. Un insegnamento che porterò sempre con me. Oggi più che mai, risuona forte il suo richiamo alla pace e la sua ferma condanna di ogni guerra. Le sue parole restano un monito per le coscienze, un appello a non voltarsi mai dall’altra parte di fronte alla sofferenza degli ultimi e all’ingiustizia. Roma, il Lazio e il mondo perdono un’altissima guida spirituale e morale. Il suo esempio continuerà a indicarci la strada. Addio Papa Francesco».
Lo dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FROSINONE LUCA DI STEFANO RICORDA PAPA FRANCESCO
Oggi il mondo intero piange la scomparsa di Papa Francesco.
Un uomo che ha segnato la storia con la forza mite della sua parola, con lo sguardo pieno di misericordia e con quella sua umanità profonda che arrivava dritta al cuore.
Ho avuto l’onore di incontrarlo, di stringergli la mano, di incrociare i suoi occhi limpidi. In quel momento ho sentito qualcosa di raro: la presenza autentica di un pastore che si faceva prossimo, che ascoltava davvero, senza finzioni né protocolli. Quell’incontro resterà per sempre inciso nella mia memoria e nel mio cuore.
Papa Francesco ci ha insegnato ad avere cura degli ultimi, a camminare insieme, a costruire ponti e non muri. La sua voce resterà con noi, guida silenziosa nei momenti di smarrimento, speranza viva nei giorni difficili.
A nome mio personale e della Provincia che rappresento, esprimo profondo cordoglio e riconoscenza.
Luca Di Stefano, presidente della Provincia di Frosinone
Verso l’elezione di un nuovo Papa
Dopo la morte di Papa Francesco, la Chiesa Cattolica seguirà una serie di procedure consolidate per l’elezione di un nuovo pontefice. Ecco i passaggi principali:
1. La Sede Vacante
Non appena il Papa muore, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa (attualmente il cardinale Kevin Farrell) ha il compito di accertare ufficialmente il decesso e dichiarare la Sede Apostolica vacante. Durante questo periodo:
- Tutti i capi dei Dicasteri della Curia Romana decadono automaticamente dalle loro funzioni, tranne il Camerlengo e il Penitenziere Maggiore.
- Il Decano del Collegio Cardinalizio convoca i cardinali a Roma per preparare il Conclave.
- Viene organizzato il funerale del Papa, che tradizionalmente si svolge entro nove giorni (i cosiddetti “novendiali”).
2. Il Conclave
Circa 15-20 giorni dopo la morte del Papa, i cardinali elettori (quelli sotto gli 80 anni) si riuniscono nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice.
- Si tengono fino a quattro scrutini al giorno, e per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno i due terzi dei voti.
- Se nessun candidato raggiunge la soglia richiesta, si procede con nuove votazioni fino a che non si trova un consenso.
- Il processo è segnalato dalla famosa fumata: fumata nera significa che non c’è ancora un Papa, fumata bianca indica che l’elezione è avvenuta.
3. L’annuncio del nuovo Papa
Una volta eletto, il nuovo Papa accetta l’incarico e sceglie il suo nome pontificale. Poco dopo, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia di San Pietro e pronuncia il celebre “Habemus Papam”, annunciando il nome del nuovo pontefice, che poi appare per la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Dopo l’elezione, il nuovo Papa assume ufficialmente il governo della Chiesa e può decidere eventuali riforme o cambiamenti nella Curia Romana.