UN SUONO IMPROVVISO IN TUTTA ROMA
Gli smartphone squillano insieme: cittadini in allarme per un messaggio inatteso
Era da poco passata l’una di oggi, 25 aprile, quando un forte suono ha risuonato contemporaneamente dagli smartphone di migliaia di persone a Roma. Un messaggio della Protezione Civile è apparso sugli schermi, accompagnato da un suono acuto e inconfondibile: una scena da film distopico che ha lasciato spiazzati cittadini e turisti. In molti, colti di sorpresa, hanno inizialmente temuto il peggio: un terremoto, un attentato, un’emergenza improvvisa. E invece no.
NIENTE PAURA: ERA SOLO UN AVVISO
L’allerta non segnalava pericoli ma un’indicazione logistica per piazza San Pietro
Il messaggio era in realtà un semplice avviso, relativo all’organizzazione dell’ultimo saluto a Papa Francesco in piazza San Pietro. Come comunicato dalla Santa Sede, l’accesso alla fila per entrare nella Basilica di San Pietro verrà chiuso alle ore 17. Nessuna emergenza, dunque, ma un’informazione logistica indirizzata a quanti desiderano rendere omaggio al Pontefice. Il suono, però, ha ottenuto l’effetto contrario: più allarme che informazione.
LA SPIEGAZIONE DELLA SANTA SEDE
La Basilica resta aperta fino alle 19 ma si chiude l’accesso alle 18
Attraverso un messaggio diffuso sul canale ufficiale Telegram del Vaticano, la Santa Sede ha chiarito che “la Basilica di San Pietro, come precedentemente comunicato, resterà aperta fino alle ore 19. Attorno alle 18, tuttavia, terminerà l’accesso alla fila, per permettere di mantenere l’orario di chiusura e consentire a chi si mette in fila di accedere alla Basilica”.
Una precisazione importante che ha contribuito a placare le polemiche nate in rete subito dopo la ricezione del messaggio. Molti utenti, infatti, hanno definito la comunicazione come “fuorviante”, criticando la modalità scelta per un avviso non emergenziale.
UNA PROVA TECNOLOGICA DALL’EFFETTO EMOTIVO
Il cell broadcast è uno strumento utile ma va calibrato con attenzione
Quello inviato oggi è stato, tecnicamente, un messaggio di tipo cell broadcast, cioè una trasmissione a livello di rete cellulare che consente di inviare messaggi a tutti i dispositivi compatibili in una determinata area geografica. Uno strumento pensato per le emergenze vere – come terremoti, alluvioni, o altre calamità – ma che in questo caso è stato utilizzato per una comunicazione logistica. Una decisione che, anche se giustificata da motivi organizzativi, ha sollevato dubbi sulla proporzionalità dell’intervento.