Anagni si mobilita per il lavoro e i diritti
Nasce il Comitato referendario per i referendum su lavoro e cittadinanza
Si è ufficialmente costituito ad Anagni il Comitato referendario per i referendum su lavoro e cittadinanza, un’iniziativa civica di grande importanza per il futuro dei diritti nel nostro Paese. La sede del Partito Democratico di Anagni ha ospitato la nascita del comitato, che si prepara a sostenere con forza la campagna referendaria in vista delle consultazioni previste per l’8 e 9 giugno 2025.
Cinque sì per un Paese più giusto
Il cuore della battaglia: lavoro stabile, sicuro e dignitoso
Con lo slogan “Cinque Sì per un lavoro stabile sicuro tutelato e dignitoso e per il diritto alla cittadinanza”, il Comitato referendario di Anagni intende promuovere il cambiamento. L’obiettivo è chiaro: dire Sì a meno precarietà, maggiori tutele contro i licenziamenti, diritti uguali per tutti i lavoratori, protezione anche nei subappalti e un processo più rapido di integrazione per i cittadini stranieri regolari.
Un’alleanza civica ampia e aperta
CGIL, PD, Sinistra Italiana, Possibile e PCI in prima linea
Hanno già aderito al progetto referendario la CGIL, il Partito Democratico di Anagni, Sinistra Italiana Anagni, Possibile Anagni e il PCI Anagni, che insieme formano un fronte compatto a favore dei diritti dei lavoratori e della cittadinanza. Il Comitato referendario è però ancora aperto all’ingresso di nuove realtà associative, forze politiche e singoli cittadini che vogliano contribuire a costruire una rete ampia e partecipata.
L’invito a votare per cambiare
Obiettivo quorum: la forza della partecipazione democratica
Il Comitato referendario di Anagni, presieduto da Sara Missori, lancia un appello accorato a tutta la cittadinanza: andare a votare e sostenere i cinque quesiti con un Sì convinto. Raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto è fondamentale per dare forza al cambiamento. La città di Anagni si prepara dunque a vivere due giornate decisive per il futuro dei diritti, richiamando quel senso di responsabilità collettiva che è alla base della democrazia.