La mostra che esplora il confine tra interno ed esterno
Cesare Pigliacelli e la sfida della rappresentazione nella Sala della Pace di Palazzo Valentini
Con INTERIOR/EXTERIOR, la Città metropolitana di Roma Capitale accende i riflettori sull’arte contemporanea, ospitando una mostra personale di Cesare Pigliacelli, a cura di Marcello Carlino.
L’inaugurazione è prevista per lunedì 5 maggio alle ore 17.00 presso la suggestiva Sala della Pace di Palazzo Valentini, nel cuore di Roma. Le opere saranno visitabili fino al 16 maggio 2025, offrendo al pubblico un viaggio intenso e profondo attraverso la pittura iperrealista dell’artista.
Una dialettica pittorica tra memoria e superficie
Interiorità, esteriorità e il linguaggio universale delle emozioni
La produzione più recente di Cesare Pigliacelli si articola attorno a un tema universale: il conflitto tra l’Interior, spazio intimo della memoria, della riflessione e del dubbio, e l’Exterior, luogo della superficie, dell’apparenza e della seduzione imposta dalla società dell’immagine. Attraverso una tecnica ad olio di straordinaria precisione e profondità, l’artista riesce a tradurre visivamente le tensioni emotive che attraversano l’esistenza contemporanea, trasformando l’iperrealismo in un potente strumento di introspezione e critica.
L’eco del Caravaggio nel contemporaneo
Ombre, luci e consapevolezza nelle opere di Pigliacelli
La pittura di Pigliacelli si distingue per un uso sapiente del chiaroscuro, che richiama alla mente le suggestioni caravaggesche, rinnovate in chiave moderna. I dettagli minuziosi, i contrasti netti e le atmosfere sospese evocano un’umanità fragile ma ancora capace di speranza.
L’artista, nel suo viaggio tra sacro e profano, tra antichi miti e icone contemporanee, esplora la condizione dell’individuo nella società tecnologica, aprendo varchi di consapevolezza e possibilità di riscatto.
Un invito alla riflessione e alla rinascita
Arte e umanesimo come antidoti al dominio tecnologico
Con INTERIOR/EXTERIOR, Cesare Pigliacelli invita il visitatore a interrogarsi sulle proprie radici interiori, sulla relazione con l’altro e sulla necessità di ritrovare un equilibrio autentico nell’epoca della virtualità dominante. In un mondo sempre più dominato dalle immagini effimere, la sua arte si fa manifesto di un bisogno profondo di verità, di bellezza e di rinascita culturale.
Marcello Carlino, curatore della mostra, scrive: «La pittura di Cesare Pigliacelli parla del mondo, dell’universo delusivo, fatto dall’uomo, che soffoca l’uomo, ma pure non chiude le porte alla speranza. Di ciò si ha traccia, la più chiara, nella mostra di corpi, nella loro presenza che richiama la condizione umana nel suo preesistere alla storia, nella sua bella nudità non ancora determinata dal contratto sociale, nella sua disponibilità come creaturale ad un nuovo inizio.»
Elemento distintivo dell’opera di Pigliacelli è proprio la tensione tra due linguaggi: da un lato il patrimonio iconografico della tradizione artistica italiana, dall’altro i codici visivi della comunicazione di massa e della pubblicità. L’artista, che nella vita professionale lavora come pubblicitario da ormai quarant’anni, trasforma questi strumenti in un dispositivo critico: li utilizza per metterli in discussione, sovvertendone le logiche persuasive e mettendo a nudo le contraddizioni della società contemporanea.
Dichiara l’artista Cesare Pigliacelli: «Esporre le mie opere a Roma, in un luogo così ricco di storia e bellezza, nell’anno del Giubileo, rappresenta per me un’emozione profonda. Ci troviamo nel cuore della Roma barocca, a pochi passi dai luoghi vissuti da Caravaggio, maestro che ha ispirato in modo decisivo la mia visione pittorica. Come lui, cerco di raccontare il mio tempo: un’epoca segnata da contrasti e trasformazioni radicali. Con le mie opere, provo a scuotere le coscienze, nella speranza che possano aprire uno spiraglio verso una maggiore consapevolezza. Sono convinto che ogni cambiamento, per quanto complesso, possa iniziare da un gesto, da uno sguardo, da ciascuno di noi».
L’artista
Cesare Pigliacelli è nato nel 1957 a Patrica (FR). Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Frosinone inizia ad occuparsi di grafica pubblicitaria fino a diventare un affermato professionista del settore.
Nonostante il suo lavoro l’abbia completamente assorbito, negli anni, non ha mai abbandonato il suo primo amore, la pittura, nella quale ha continuato a sperimentarsi.
La ricerca artistica di Cesare Pigliacelli indaga tematiche strettamente legate alla contemporaneità attraverso la rivisitazione di iconografie classiche. Pungente e provocatorio punta il pennello contro quelle dinamiche odierne che ci rendono schiavi del consumo.