MOZIONE REFERENDARIA BOCCIATA DAL CONSIGLIO
Scontro in aula ad Anagni sulla proposta del Comitato per garantire informazione e partecipazione
Il Consiglio Comunale di Anagni, riunito nella serata di ieri, ha respinto una mozione presentata dal Comitato referendario su lavoro e cittadinanza. L’iniziativa, sostenuta in aula dal consigliere di minoranza Santovincenzo, puntava a impegnare l’Amministrazione, il Sindaco e la Giunta Comunale a favorire un’informazione ampia, imparziale e accessibile sul prossimo referendum dell’8 e 9 giugno, oltre a promuovere la partecipazione democratica dei cittadini.
UNA MOZIONE PER INFORMARE E COINVOLGERE
Richiesta di trasparenza e spazi per il dibattito pubblico
La mozione chiedeva quattro impegni precisi: garantire la diffusione delle informazioni istituzionali sul referendum, rendere disponibili spazi comunali per eventi informativi promossi da comitati favorevoli o contrari, collaborare con associazioni, scuole e media locali per sensibilizzare la cittadinanza e assicurare il rispetto di criteri di imparzialità e correttezza nell’informazione.
Un’iniziativa coerente con i principi di pluralismo e democrazia partecipativa, secondo quanto affermato dal Comitato, che mirava a rendere il voto un’occasione di consapevolezza collettiva e non solo un adempimento formale.
LA BOCCIATURA DELLA MAGGIORANZA
La motivazione tecnica e i dubbi politici del Comitato
Tuttavia, l’intera maggioranza consiliare ha votato contro la proposta, sostenendo che la materia referendaria, essendo di competenza nazionale, non rientrerebbe tra le prerogative del Comune. Una giustificazione che il Comitato referendario contesta con fermezza, sottolineando come mozioni analoghe siano state discusse a Frosinone e Pinerolo e approvate in città come Bologna e Pontinia.
Questo, secondo il Comitato, fa sorgere “il dubbio che le eccezioni giuridiche addotte nascondano in realtà un intento politico”. Il sospetto è che il diniego possa rappresentare una strategia ostruzionistica finalizzata a indebolire la partecipazione e dunque a far fallire la consultazione per mancanza del quorum previsto dalla legge.
L’APPELLO ALLA TRASPARENZA
Il Comitato non si arrende: avanti con l’informazione dal basso
Il Comitato, pur prendendo atto del voto contrario della maggioranza, ribadisce la propria intenzione di continuare autonomamente il lavoro di informazione, confidando nella partecipazione attiva dei cittadini e nella loro volontà di esercitare un diritto fondamentale.
Un appello implicito viene rivolto anche all’Amministrazione, affinché chiarisca pubblicamente la propria posizione, in nome della trasparenza istituzionale e della responsabilità democratica. Il timore del Comitato è che si voglia “impedire il libero confronto” e, di fatto, “ostacolare l’esercizio della sovranità popolare”.
Il referendum dell’8 e 9 giugno si avvicina. E la partita, ad Anagni, si gioca non solo nelle urne, ma anche – e soprattutto – nella disponibilità delle istituzioni a garantire un confronto aperto e leale.