Un tributo al genio di Bragaglia
La mostra-evento inaugura il 10 maggio a Palazzo Munari
Sabato 10 maggio, alle ore 18, si accenderanno i riflettori su una figura cardine dell’arte italiana del Novecento: Alberto Bragaglia. A quarant’anni dalla sua scomparsa, il Comune di Frosinone gli dedica una mostra straordinaria ospitata nella sede comunale di Palazzo Munari, in via Plebiscito 1.
L’iniziativa, fortemente voluta dal Sindaco Riccardo Mastrangeli, è patrocinata dagli assessorati alla Cultura, guidato da Simona Geralico, e al Centro Storico, retto da Rossella Testa. Un’occasione preziosa per riscoprire un artista poliedrico, visionario, capace di anticipare linguaggi e intuizioni che ancora oggi risultano sorprendenti.
Il cuore della mostra: la collezione Maione
Opere rare, materiali d’archivio e documenti inediti
Il fulcro della mostra è la ricca collezione privata di Daniele Maione, critico d’arte originario di Frosinone, che dedicò la sua vita alla promozione e valorizzazione dell’opera di Alberto Bragaglia.
Grazie al lascito del figlio Matteo Maione, oggi anche curatore della mostra, il pubblico potrà ammirare circa quaranta opere tra dipinti, bozzetti e disegni, alcune delle quali rarissime, comprese le prime sperimentazioni dell’artista.
A impreziosire l’esposizione, anche cataloghi storici, materiali d’archivio, interviste e filmati, che completano il ritratto di un artista capace di trasformare la pittura in pensiero e visione.
Bragaglia tra Futurismo e rivoluzione del colore
Una personalità unica nell’arte del Novecento
Alberto Bragaglia, nato a Frosinone nel 1896 e scomparso ad Anzio nel 1985, fu inizialmente vicino ai grandi protagonisti del Futurismo, come Giacomo Balla e Umberto Boccioni. Tuttavia, il suo percorso prese presto una direzione originale, che lo condusse alla formulazione di concetti innovativi come la Panplastica e la Policromia Spaziale Astratta.
In queste visioni teoriche, luce e colore diventano strumenti poetici per costruire spazi onirici e suggestioni visive in equilibrio tra astrazione e spiritualità. Un linguaggio pittorico che fonde arte e filosofia, lasciando un segno unico nel panorama culturale italiano.
Voci autorevoli per un’eredità viva
Interventi critici e riflessioni sull’attualità dell’artista
Alla serata inaugurale interverranno anche due importanti studiosi: la filosofa Gloria Sica, esperta del pensiero estetico bragagliano, e Ferdinando Colloca, responsabile dell’archivio delle opere del Maestro.
Con i loro interventi offriranno un’interpretazione contemporanea della figura di Bragaglia, rinnovando l’attenzione su un autore capace di dialogare ancora oggi con la sensibilità del pubblico.
La mostra vuole così essere non solo un omaggio al passato, ma anche uno stimolo alla riflessione sull’eredità intellettuale e culturale di uno dei più grandi innovatori dell’arte italiana.
Informazioni utili
Orari di apertura fino al 18 maggio
La mostra sarà visitabile fino al 18 maggio con i seguenti orari:
Lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18;
Martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13;
Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.
Un’occasione da non perdere per riscoprire un artista che ha saputo coniugare visionarietà, tecnica e pensiero, restando fedele alla sua terra d’origine e all’arte come espressione totale.