di Giorgio Stirpe
C’è ancora qualche passo da fare per il Frosinone prima di poter tagliare il traguardo della salvezza. A Pisa è arrivata la prima sconfitta della gestione Bianco che non aveva mai perso prima d’ora. Un ko che ci può stare perché giunto su un campo difficile, infuocato, dove l’attesa e l’entusiasmo erano a mille per la possibile promozione in A dei toscani, ormai ad un passo.
Sconfitta figlia anche dei tanti, troppi, problemi di formazione che hanno costretto lo stesso Bianco ad inventare un undici che fosse equilibrato, pescando a piene mani dalla panchina.
Quello che dispiace è il modo in cui è arrivato il gol che ha consentito al Pisa di vincere, quando ormai mancavano soltanto 10 minuti (più recupero) alla fine di una gara che i canarini stavano comunque controllando bene.
L’aver subito rete (di Meister) da un fallo laterale battuto velocemente dagli uomini di Inzaghi che hanno totalmente sorpreso l’intera squadra avversaria, in quell’istante imbambolata, ha reso la bocca più amara perché ha, di fatto, gettato alle ortiche, in pochi istanti, quanto costruito negli 80’ di gioco.
Viste, come detto, le tante defezioni, il tecnico giallazzurro ha schierato, davanti a Cerofolini, una linea difensiva inedita, composta al centro da Cittadini e Lusuardi, per la prima volta in coppia, sostenuti sugli esterni da A. Oyono e Bracaglia.
A trazione più anteriore del solito il centrocampo che ha presentato Begic in posizione di mezz’ala assieme a Bohinen e Vural.
Davanti Ambrosino centrale con Distefano e Ghedjemis in appoggio.
Una squadra molto giovane con un’età media di 21.7 anni, probabilmente la più verde dell’intera Serie B.
I giallazzurri, hanno disputato una gara accorta, entrando in campo con umiltà e la volontà di portare via punti preziosi dall’Arena Garibaldi. Ne è nata una partita molto equilibrata, durante la quale, entrambe le compagini, hanno fatto fatica a costruire vere e proprie occasioni da rete.
Gli spazi chiusi hanno impedito da una parte a Tramoni, Lind e Solbakken, di rendersi pericolosi, così come dall’altra parte, gli esterni giallazzurri, non sono mai riusciti ad accendere la propria fantasia e servire un Ambrosino in ombra che, ad inizio ripresa, è stato sostituito da Kvernadze.
Per rivitalizzare l’attacco, mister Bianco, ha cambiato, verso l’ora di gioco, anche i restanti due componenti del terzetto avanzato, Distefano e Ghedjemis, dando spazio al ritrovato Canotto e a Partipilo.
Al minuto 80, sull’unica distrazione, è arrivata la rete che ha mandato in orbita il Pisa (a cui manca un punto per la Serie A, vista la concomitante vittoria dello Spezia) rendendo, per il Frosinone, la sfida di domenica allo Stirpe contro il Cittadella, più importante che mai, perché con i tre punti i giallazzurri, potrebbe già brindare alla tanto agognata salvezza.
Partita dunque da non sbagliare!