di Giorgio Alessandro Pacetti
Una data, tante memorie
Il 12 maggio unisce la memoria del Sud Italia con il dramma vissuto a Piglio nel 1944
Il 12 maggio non è una semplice data sul calendario: è una giornata che unisce memoria, identità e dolore, tanto per l’intero Mezzogiorno d’Italia quanto per la comunità di Piglio, in provincia di Frosinone. In questa giornata si ricordano eventi profondamente radicati nella storia italiana: la Giornata della Memoria del Regno delle Due Sicilie, la Giornata della Memoria del Regno di Napoli, quella del Regno di Sicilia e il tragico eccidio del 1799 a Isola del Liri, dove 537 persone furono massacrate dall’esercito giacobino-francese nella chiesa di San Lorenzo.
Ma per Piglio, il 12 maggio è anche altro: è il giorno in cui, nel 1944, le bombe degli alleati americani caddero sul paese, lasciando dietro di sé macerie, dolore e morte.
Il dolore inciso nella pietra
Piglio ricorda i bombardamenti alleati e le vittime civili e religiose del 1944
Nel corso della Seconda guerra mondiale, il piccolo centro di Piglio fu colpito duramente da due distinti bombardamenti alleati, che distrussero completamente il convento e la chiesa di San Giovanni, dove era custodito un prezioso Crocifisso miracoloso del 1686, andato perduto tra le macerie.
A pagare il prezzo di quel tragico giorno furono una decina di persone, tra frati e civili. I loro nomi, scolpiti per sempre su una lapide posta nella navata centrale della chiesa di San Giovanni Battista, testimoniano ancora oggi il peso di quella ferita mai del tutto rimarginata.
La memoria dei Santi e dei testimoni
Danni gravissimi anche nella chiesa di San Lorenzo, dove riposavano le spoglie del Beato Andrea Conti
Non fu risparmiata nemmeno la chiesa di San Lorenzo, che subì danni ingenti proprio nella cappella dell’altare dove, in un’urna di vetro, erano custodite le spoglie del Beato Andrea Conti, figura spirituale di grande importanza per la comunità. Le conseguenze dell’attacco furono documentate con grande precisione da due testimoni d’eccezione: il Venerabile P. Quirico Pignalberi e il P. Costantino Trionfera, che all’epoca erano tra i superiori locali e stilarono due relazioni dettagliate su quanto accaduto.
Ambasciatori di pace contro la guerra
Il valore della memoria per costruire un futuro senza conflitti
Oggi, a distanza di oltre ottant’anni, il 12 maggio non è soltanto un momento di ricordo, ma anche di riflessione attiva. La comunità di Piglio, come molte altre in Italia, si interroga sul senso della pace, sul valore della memoria condivisa e sull’importanza di tramandare le storie del passato per evitare che si ripetano.
Essere ambasciatori di pace nel mondo significa, anche, onorare chi ha perso la vita nei lutti e nelle distruzioni del 1944, e garantire che la memoria non venga dispersa né banalizzata.