di Giorgio Stirpe
Poteva essere la domenica della svolta definitiva perché una vittoria contro il Cittadella avrebbe spianato la strada per la salvezza, invece, il passo falso casalingo del Frosinone, ha condannato praticamente i giallazzurri a dover combattere e aspettare l’ultimo minuto dell’ultima giornata per poter tagliare il traguardo della salvezza diretta.
Per la partita più delicata della stagione, il tecnico Paolo Bianco, è finalmente tornato a poter contare su quella che ha sempre considerato la sua difesa “tipo”, o quasi, quella cioè composta dalla coppia Bettella-Monterisi al centro, con ai lati Jeremy Oyono (preferito al gemello Anthony) e Marchizza, davanti a Cerofolini.
Prezioso anche il rientro di Kone a centrocampo, al fianco di Bohinen e Vural. In avanti l’allenatore giallazzurro ha confermato Ambrosino al centro, dando una chance dal 1’ a Partipilo, assieme Kvernadze.
Il Cittadella si è disposto con un 4-2-3-1, cercando di fare densità a centrocampo e ripartire quando possibile. La squadra allenata da Dal Canto, dopo aver fatto bene nel girone d’andata, è sprofondata in una crisi di gioco e risultati ma non di convinzione.
Nonostante la pesante posta in palio, le due squadre hanno dato vita ad una gara a viso aperto, senza paura, lasciando da parte i tatticismi esasperati. Motivo per cui, nei primi 25’, si sono contate molte occasioni (un paio per il Cittadella), non sfruttate però a dovere dai giallazzurri.
Nota negativa l’infortunio di Marchizza, l’ennesimo di una stagione sfortunata, uscito al 21’ dopo aver spinto molto sulla sinistra (e sfiorato il gol). Al suo posto Bracaglia.
I giallazzurri hanno “stappato” la partita al 37’ sfruttando un contropiede in superiorità numerica concesso dagli avversari e condotto dal solito Kvernadze che, nel calciare in porta, ha trovato la deviazione col braccio di un difensore, guadagnando il penalty che, Ambrosino, non senza brividi, ha sfruttato, ribadendo in rete il tiro che inizialmente gli era stato respinto dal portiere avversario Kastrati.
Alla fine del primo tempo il vantaggio è andato anche stretto ai canarini che hanno sciupato almeno altre due ottime occasioni.
Se il presente è ancora tutto da scrivere, il futuro e la continuità del Frosinone sono già garantiti dai tanti giovani che quest’anno si sono contraddistinti, come i calciatori della Primavera di Emanuele Pesoli che, freschi vincitori del proprio campionato e di promozione della massima serie giovanile, sono stati omaggiati dallo stadio, in un meritatissimo giro d’onore a loro riservato durante l’intervallo.
Come già accaduto in altre partite, dopo poco più di un’ora, Bianco ha cambiato in blocco l’intero reparto avanzato inserendo contemporaneamente Pecorino, Begic e Ghedjemis al posto di Kvernadze (autore di un’altra bella prestazione), Partipilo e Ambrosino.
L’allenatore giallazzurro si è sbracciato a lungo durante tutta la prima parte della ripresa, per richiamare una squadra (soprattutto Begic) che, se da una parte ha continuato ad essere pericolosa con le incursioni di Ghedjemis, dall’altra è parsa poco attenta soprattutto sulle seconde palle, dove il Cittadella è arrivato spesso per primo.
Un nervosismo quello dell’allenatore ben comprensibile visto che al 73’ proprio su una disattenzione, gli ospiti hanno agguantato il pari con Okwonkwo, lesto ad insaccare alle spalle di Cerofolini, un assist di Tessiore.
Begic, al 83’, ha dato l’illusione del gol, ma l’assalto finale non ha prodotto ulteriori chiare chance. Il pareggio è stato mal digerito dall’ambiente, e non poteva essere altrimenti. La squadra è stata comunque sostenuta dalla curva che ha chiesto di combattere nelle ultime due battaglie che restano alla conclusione della stagione regolare.
LE PAROLE DEL TECNICO PAOLO BIANCO
Due punti buttati via, non ci aspettavamo questo risultato, abbiamo creato tante occasioni ma nel solo tiro in porta subito abbiamo preso gol. Tutto quello che creiamo, però, dobbiamo concretizzarlo. Ho sbagliato a far entrare Begic, sono deluso da lui, non mi ha dato quello che volevo. Sui cambi ho dovuto fare delle scelte contando sul fatto che sono stato costretto a sfruttare uno slot nel primo tempo a causa dell’infortunio di Marchizza. La squadra si è un po’ impaurita dopo aver preso gol ma ci sono state altre occasioni non sfruttate. Mancano due partite, abbiamo 40 punti, credo alla salvezza da quando sono arrivato, oggi dispiace per questo risultato ma abbiamo fatto 22 tiri in porta. Non sono contento del risultato ma la prestazione, almeno in parte, c’è stata. Bisogna mantenere l’equilibrio, dobbiamo essere responsabili e dico una cosa: chi non se la sente resti a casa!