Una giornata da sogno finita all’ospedale
Colpita con un pugno mentre era travestita da teddy bear alla mostra Art of Play a Roma
Un gesto assurdo, dettato dall’ignoranza o dall’ingenuità, ma che ha avuto conseguenze gravi. Una giovane donna, attrice e figurante, è stata colpita con un violento pugno al volto mentre svolgeva il suo lavoro di mascotte all’interno della mostra Art of Play, allestita da Postology in viale Angelico a Roma.
La donna, completamente celata all’interno di un costume da teddy bear, era impegnata ad animare l’esperienza interattiva per i visitatori. Ma un uomo, probabilmente credendo di trovarsi di fronte a un semplice pupazzo, le ha sferrato un pugno in pieno volto, provocandole una grave ferita facciale. Trasportata d’urgenza in ospedale, le è stata diagnosticata una prognosi di almeno due mesi.
Lavoro invisibile, rischi reali
Lavorava in nero e senza tutele: l’indignazione della Slc Cgil
A gettare ulteriore ombra sull’accaduto è il fatto che la donna lavorasse in nero, senza alcun contratto né tutela legale. Lo rende noto la Slc Cgil, sindacato che ha preso posizione sull’episodio, definendolo “l’ennesima dimostrazione della mancanza di rispetto per i lavoratori dello spettacolo e della comunicazione”.
Secondo quanto denunciato dal sindacato, all’esterno della mostra non erano presenti cartelli informativi in grado di segnalare chiaramente che all’interno dei costumi si trovassero persone in carne e ossa, e non semplici peluche animati meccanicamente. Un’assenza che avrebbe probabilmente evitato l’incidente.
Un pugno alla dignità del lavoro
Serve più rispetto per chi lavora negli eventi pubblici
L’aggressione subita dalla giovane attrice rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema che troppo spesso relega i figuranti, gli animatori e le comparse a ruoli marginali e poco tutelati. Nonostante la loro presenza sia fondamentale per il successo di eventi pubblici e mostre, molti di questi lavoratori operano in condizioni precarie, spesso invisibili al pubblico e ignorati dalle norme di sicurezza.
La Slc Cgil chiede ora una revisione urgente delle modalità di impiego per queste figure professionali, affinché episodi come quello di viale Angelico non si ripetano più. E invita gli organizzatori a dotarsi di strumenti minimi ma efficaci, come cartelli esplicativi, per tutelare sia i lavoratori sia il pubblico.