Violazione delle prescrizioni giudiziarie
Arrestato ad Anagni un 70enne già affidato ai servizi sociali
Nel pomeriggio del 5 maggio 2025, i Carabinieri della Stazione di Anagni, sotto il coordinamento della Compagnia coordinata dal Comandante Capitano Alessandro Dell’Otto, hanno dato esecuzione a un provvedimento di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali nei confronti di un 70enne del luogo. L’ordinanza, emessa dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Frosinone, disponeva la sostituzione della misura alternativa con la detenzione in carcere, a causa della ripetuta inosservanza delle prescrizioni imposte all’uomo.
Il soggetto, già condannato per violenza sessuale commessa nel 2016, stava scontando una pena di due anni e otto mesi, ma aveva più volte infranto i vincoli stabiliti dalla giustizia, mostrando un’insofferenza crescente verso il regime alternativo a cui era stato affidato.
La pazienza investigativa dei Carabinieri
Individuato, notificato il provvedimento e condotto in carcere
Dopo averlo rintracciato, i Carabinieri lo hanno condotto presso la caserma di Anagni, dove gli è stato notificato il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.
A quel punto, per l’uomo si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Frosinone, dove è stato trasferito per proseguire l’esecuzione della pena.
L’arresto chiude una vicenda giudiziaria complessa, segnata da un comportamento recidivo e da una scarsa adesione alle opportunità rieducative offerte dai servizi sociali. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha confermato l’importanza del controllo sul territorio e della vigilanza costante sul rispetto delle misure alternative alla detenzione.
Sicurezza e giustizia: un equilibrio da difendere
Il rispetto delle regole è condizione necessaria per misure alternative
Le misure alternative alla detenzione, come l’affidamento in prova ai servizi sociali, rappresentano un istituto importante del sistema penale. Tuttavia, la loro efficacia dipende dalla collaborazione attiva del condannato.
Nel caso di Anagni, il persistente mancato rispetto delle prescrizioni ha reso inevitabile il ritorno al regime carcerario, a tutela della legalità e della collettività.