FINE DI UN PROCESSO
Il GUP del Tribunale di Frosinone assolve un imprenditore fiuggino
Si è conclusa con una sentenza di assoluzione piena la vicenda giudiziaria che vedeva imputato un imprenditore di Fiuggi, identificato con le iniziali P.E., accusato di bancarotta fraudolenta. A stabilirlo è stato il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Frosinone, che ha accolto la tesi difensiva secondo cui il fatto non sussiste e non costituisce reato.
Difeso di fiducia dall’avvocato Rachele Ludovici, il professionista fiuggino ha visto cadere ogni accusa all’esito di un procedimento condotto con rito abbreviato condizionato. Una decisione che ha messo la parola fine a un processo che, per l’uomo, aveva rappresentato un vero e proprio incubo giudiziario.
L’ACCUSA DI BANCAROTTA
La Procura aveva contestato una falsificazione del bilancio
Tutto ha avuto origine nel 2022, quando la società riconducibile all’imprenditore era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Frosinone. A seguito dell’istruttoria fallimentare, la Procura della Repubblica aveva contestato a P.E. di aver concorso a provocare il dissesto aziendale, sostenendo che, pur consapevole dello stato di insolvenza, avesse approvato un bilancio falsato nel 2019, iscrivendo crediti verso clienti ritenuti inesistenti.
Secondo la tesi accusatoria, tale operazione sarebbe stata finalizzata a nascondere la reale situazione economico-finanziaria della società, mascherando un grave squilibrio patrimoniale che, di lì a poco, avrebbe portato al fallimento.
UNA VERITÀ EMERSA CON CHIAREZZA
Nessuna responsabilità: il fatto non costituisce reato
L’istruttoria, però, ha avuto tutt’altro esito. Il GUP ha infatti ritenuto infondata l’impostazione accusatoria, escludendo che vi sia stata volontà di frodare i creditori o di nascondere l’insolvenza. Il giudice ha accolto in pieno le argomentazioni dell’avvocato Ludovici, che ha dimostrato come le voci di bilancio contestate non fossero frutto di artifici contabili, bensì legate a situazioni commerciali complesse, tipiche della fase pre-fallimentare.
Con la sentenza di proscioglimento, l’imprenditore fiuggino vede cancellata ogni ombra sulla propria condotta. Dopo anni di attesa e preoccupazione, per lui si chiude finalmente una pagina difficile, che aveva messo a dura prova la sua reputazione e la sua serenità personale e professionale.