di Giorgio Stirpe
Sarà la coda dei play out a dire se il Frosinone potrà disputare anche il prossimo anno la Serie B. Questo è stato il verdetto dell’ultima giornata di campionato, nel corso della quale i giallazzurri hanno sfiorato l’impresa.
In vantaggio contro la capolista Sassuolo, i ciociari hanno a lungo creduto anche alla salvezza diretta, almeno fino al minuto 80’, quando il Brescia ha trovato il gol del nuovo vantaggio contro la Reggiana, agguantando il Frosinone a quota 43 punti, ma facendo scivolare nei play out i giallazzurri, in virtù della miglior differenza reti ottenuta negli scontri diretti.
E’ dunque necessario il doppio confronto con la Salernitana per sancire la quarta retrocessa in Lega Pro, assieme a Cosenza, Cittadella e Sampdoria.
Per questa sfida il tecnico Paolo Bianco ha cambiato molto: confermata la difesa a tre, più esperta perché composta da Lucioni, Bettella e Monterisi, l’allenatore ha infoltito il centrocampo, schierando sugli esterni i due gemelli Oyono con Kone, Bohinen e Vural in mediana. In attacco Partipilo si è messo a sostegno dell’unica punta Ambrosino.
Una pedina in meno, dunque, nel reparto avanzato: sacrificati dall’inizio Kvernadze e Ghedjemis, gli unici, come dimostrato in questi mesi, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica.
L’ex Grosso ha invece rinunciato ai calciatori più rappresentativi della squadra, in primis il capocannoniere Laurentiè e Berardi, per dare spazio a chi, in stagione, è stato meno utilizzato.
Le differenti motivazioni tra le due squadre sono venute fuori fin dall’inizio della partita perché il Frosinone, affamato di punti, ha preso in meno il controllo del gioco, mentre il Sassuolo, già invece più che felice di quanto fatto in questa stagione, non è apparso efficace come quando i punti contavano.
Sono allora fioccate le occasioni per i giallazzurri i quali, però, non sono riusciti a sfruttare gli spazi concessi dai neroverdi in difesa. Sprecate le ottime chance da Vural e Partipilo, c’è voluto il calcio di rigore assegnato dall’arbitro al 37’ per fallo di Paz su Anthony Oyono, per sbloccare il match.
A prendersi la responsabilità di calciare dagli undici metri ci ha pensato il norvegese Bohinen che, con la stessa freddezza glaciale tipica dei fiordi, ha spiazzato Russo. I giallazzurri avrebbero anche potuto raddoppiare, prima dell’intervallo, ma Kone non ha inquadrato lo specchio della porta da buona posizione.
Di segno opposto la ripresa dove i padroni di casa, evidentemente colpiti nell’orgoglio, hanno dominato nel possesso palla sin da subito.
Come ormai consueto, Bianco ha cambiato l’intero reparto avanzato intorno al 60’, inserendo Pecorino e Kvernadze al posto di Ambrosino e Partipilo, senza toccare l’assetto tattico con il quale il Frosinone ha sempre avuto equilibrio per tutto l’arco dell’incontro.
Nella sofferenza totale i giallazzurri sono stati anche in grado di creare un’ottima chance liberando al tiro da dentro l’area di rigore Vural, il giovane centrocampista, però, non ha allargato troppo il suo piatto destro mandando alle ortiche il possibile raddoppio.
Con il vantaggio minimo da difendere, gli uomini allenati da mister Bianco hanno dovuto stringere i denti fino all’ultimo instante della gara, non senza brividi, come quello del 92’, quando Cerofolini si è dovuto superare per deviare in corner un diagonale molto insidioso di Verdi.
La stagione per il Frosinone va avanti. L’andata della coda play out si giocherà a Salerno lunedì prossimo, 19 maggio alle ore 20.30. Il ritorno è in programma allo Stirpe lunedì 26 maggio sempre alle ore 20.30.