Un’Università che ascolta, accoglie, protegge
A Frosinone un evento aperto per dire no alla violenza e presentare i servizi del Centro Antiviolenza
Lunedì 20 maggio 2025, a partire dalle ore 10:00, l’atrio dell’Università degli Studi di Cassino – sede di Frosinone ospiterà la “Giornata a porte aperte” del Centro Antiviolenza Universitario, un’importante occasione di confronto, informazione e sensibilizzazione contro ogni forma di violenza di genere.
L’evento, pensato come un incontro pubblico e partecipativo, è promosso con il supporto di DiSCo Lazio – Ente Regionale per il Diritto allo Studio e alla Conoscenza, in collaborazione con l’associazione APS Calcutta e con il coordinamento dell’Ateneo cassinate, nell’ambito delle iniziative istituzionali dedicate alla tutela delle studentesse e degli studenti.
L’onda rossa della consapevolezza
Le scarpe rosse come simbolo universale del rifiuto della violenza sulle donne
A dare forza visiva all’iniziativa il simbolo scelto per la locandina promozionale dell’evento: scarpe rosse disseminate simbolicamente nello spazio dell’ateneo: un potente richiamo alle tante, troppe, storie di violenza domestica, abusi e femminicidi, e al tempo stesso un grido silenzioso per un futuro libero dalla paura.
Un’immagine evocativa e toccante, che accompagna l’obiettivo dell’incontro: presentare il Centro Antiviolenza Universitario di Frosinone, illustrarne i servizi, l’accesso gratuito, il ruolo di supporto e accoglienza per chi vive situazioni di disagio o minaccia, e rafforzare una cultura del rispetto, dell’ascolto e della prevenzione.
Un presidio stabile per i diritti e la dignità
Il Centro Universitario come punto di riferimento per l’intera comunità accademica
Nato per essere un luogo di ascolto e protezione, il Centro Antiviolenza Universitario della sede di Frosinone è un presidio attivo per contrastare la violenza di genere, offrendo supporto psicologico, legale e sociale a chi ne ha bisogno.
La sua presenza all’interno dell’ateneo rappresenta un segnale concreto dell’impegno delle istituzioni universitarie, che non solo educano, ma si prendono cura del benessere integrale delle persone che vivono e attraversano lo spazio universitario.
Iniziative come quella del 20 maggio servono anche a rompere il silenzio, a costruire reti di solidarietà, e a rafforzare il legame tra formazione e responsabilità sociale.