“Con il trascorrere dei giorni appare sempre più evidente che la Stazione Tav a Ferentino-Supino non si farà. Il Governatore Francesco Rocca ha fatto chiarezza sul fatto che non ci sono altre ubicazioni possibili per realizzare l’infrastruttura. Aggiungendo che prevedere l’Alta Velocità a Frosinone equivarrebbe a dire di non voler realizzare l’opera. Ma il punto vero è che in questi mesi non ci sono state iniziative forti, valide e concrete. E che quindi sul tavolo non c’è nulla”.
E’ quanto dichiara Antonio Pompeo, responsabile regionale di Energia Popolare del Partito Democratico, che evidenzia: “Dall’iniziativa organizzata dal Comune di Ferentino nel mese di novembre, passando per le altre che ci sono state su tutto il territorio della provincia fino ad arrivare alle promesse di emendamenti nella legge di bilancio dello stato per finanziare l’opera nulla di fatto si è mosso. Si è perso tempo a stiracchiare l’opera da una parte all’altra del territorio quasi pensando che la realizzazione dell’importante infrastruttura nella nostra provincia fosse ormai cosa fatta e si trattasse pertanto solo di un problema di collocazione. Ci si è limitati a sterili rivendicazioni di primogenitura e campanilismo che di fatto hanno ulteriormente indebolito la fattibilità dell’opera e regalato all’esterno l’immagine di un territorio non ancora pronto e maturo ad ospitare un intervento di tale portata”.
“Così come dissi nel mio intervento nell’aula consiliare del Comune di Ferentino e ribadito nei giorni successivi sulla stampa c’era bisogno da subito, nella consapevolezza che il progetto riguarda la provincia di Frosinone nella sua interezza, di un lavoro che unificasse le varie proposte e creasse un’azione di coordinamento anche con gli altri enti al fine di iniziare a programmare le infrastrutture a servizio della fermata. Così come la necessita di un’azione politica forte ed unitaria presso i veri interlocutori: Ferrovie dello Stato, Rfi e Trenitalia”.
“Soltanto la Cisl, attraverso l’opera del segretario Enrico Coppotelli, – dice ancora Pompeo – ha continuato a sollecitare uno scatto su parametri oggettivi e concreti. E’ mancata inoltre un’azione di vero coinvolgimento di tutti gli stakeholders del territorio, come avvenuto negli anni passati attraverso l’impegno del Presidente Stirpe, per sondare la disponibilità del ceto imprenditoriale e bancario ad investire su tale progetto, evitando così obiezioni sui costi”.
“Nel 2020 – spiega l’ex presidente della Provincia – quando vennero istituite le fermate a Frosinone e Cassino, si parlò chiaramente di una Stazione Tav, per merci e per passeggeri. Si fece riferimento ad «un bacino potenziale di un milione di passeggeri». L’area per la Stazione dell’Alta Velocità era stata individuata tra Ferentino, Sgurgola, Supino e Morolo, in una zona delimitata dal fiume Sacco, da via La Mola, via della Farna e via Vado dell’Isola. A due passi dal casello autostradale di Ferentino e dall’imbocco della superstrada Ferentino-Frosinone-Sora. Ma bisognava far inserire l’opera nel Piano industriale decennale di Ferrovie dello Stato, quello 2022-2031. Nel quale erano stati previsti investimenti da 190 miliardi di euro. Questo obiettivo è stato fallito”.
“Purtroppo – conclude Pompeo – quello che poteva davvero rappresentare la rinascita del territorio, resta un sogno nel cassetto. Ma ormai non possiamo più permetterci di vivere di sogni”.