🟨 Sanità dimenticata: Trevi, Filettino e Piglio restano senza medico
🟧 Emergenza sanitaria nei piccoli Comuni montani del Frusinate
Da 23 giorni i Comuni di Trevi nel Lazio, Filettino e Piglio sono privi di un medico di base. Una mancanza che sta generando un vero e proprio allarme sanitario, specialmente per le fasce più deboli della popolazione. La causa? Il pensionamento del dott. Valter Fantini, storico punto di riferimento per la medicina di base nei tre paesi. Da quel momento nessuna sostituzione è stata predisposta dalla ASL di Frosinone, lasciando un vuoto incolmabile nella rete dell’assistenza territoriale.
Nel cuore dell’Appennino laziale, dove le distanze si misurano in curve e dislivelli, questo vuoto si traduce in disagio, incertezza e rischio per la salute. In un contesto in cui l’età media della popolazione è elevata e la mobilità è spesso limitata, la figura del medico di base rappresenta molto più di un servizio sanitario: è una presenza insostituibile.
🟨 Ricette solo ad Anagni: disagi e paradossi
🟧 Il caos al Presidio Ambulatoriale Territoriale dell’ex ospedale
La situazione ha raggiunto un punto critico nella mattinata di giovedì 22 maggio 2025. Presso il Presidio Ambulatoriale Territoriale dell’ex ospedale di Anagni, decine di cittadini provenienti da Trevi nel Lazio, Filettino e Piglio si sono presentati solo per ottenere una semplice ricetta medica. Un afflusso tale da generare code, disagi e confusione.
Il motivo è sconcertante: il punto sanitario di Anagni non è abilitato al rilascio delle ricette dematerializzate, le cosiddette ricette DEM. Per questo motivo, anche per una banale prescrizione di farmaci, gli utenti devono ottenere fisicamente il modulo cartaceo, sobbarcandosi ore di viaggio tra andata e ritorno, spesso con mezzi pubblici scarsi o mezzi propri non sempre disponibili.
Scene assurde che raccontano un’Italia a più velocità, in cui le zone interne e montane sembrano sempre più lontane dai servizi essenziali.
🟨 Servizi sanitari a intermittenza
🟧 La sanità di prossimità si dissolve nel silenzio
Senza un medico sul territorio, anche le cure più basilari diventano un ostacolo insormontabile. Basta pensare a chi deve semplicemente misurare la pressione, controllare un valore ematico, rinnovare un piano terapeutico o consultarsi per un sintomo persistente. In assenza di una presenza fissa, il ricorso a strutture ospedaliere diventa la norma, intasando servizi pensati per le emergenze con casi che andrebbero gestiti sul territorio.
Una soluzione apparentemente semplice potrebbe essere l’invio temporaneo, per almeno due giorni a settimana, di un medico sostituto nei tre paesi, anche in forma itinerante. Ma finora nessuna risposta concreta è arrivata dalla ASL di Frosinone, che continua a rimandare, nonostante le sollecitazioni delle amministrazioni comunali.
🟨 Sindaci in prima linea, ma le soluzioni tardano
🟧 I Comuni cercano risposte per i cittadini più fragili
I sindaci di Trevi nel Lazio, Filettino e Piglio stanno tentando di tamponare l’emergenza. Tra le ipotesi in valutazione vi è l’organizzazione di servizi di trasporto solidale per consentire alle persone più anziane e con difficoltà motorie di raggiungere i presidi sanitari. Tuttavia, nessuna misura strutturale è stata ancora attivata.
Serve una risposta tempestiva e strutturale: non bastano le “pezze” temporanee. È necessario che la sanità pubblica si riappropri del suo ruolo di presidio sociale, soprattutto nelle aree più fragili del territorio.
🟨 Non un caso isolato, ma un campanello d’allarme
🟧 I territori montani meritano attenzione, non abbandono
La situazione di Trevi nel Lazio, Filettino e Piglio non è un’eccezione. Rischia di essere il primo segnale di una crisi più ampia che coinvolge molti Comuni della provincia di Frosinone. La difficoltà nel reperire medici di base, l’invecchiamento della popolazione e il disinteresse nei confronti della sanità di prossimità stanno disegnando un futuro sempre più critico per i territori interni.
L’assenza di un medico di base per oltre tre settimane non può essere considerata una semplice contingenza amministrativa. È una violazione del diritto alla salute e una ferita aperta nella dignità delle persone.
🟨 Conclusione: i cittadini non chiedono miracoli, solo normalità
🟧 Una ricetta elettronica può fare la differenza
Basterebbe poco per restituire dignità e funzionalità al servizio sanitario locale: una ricetta dematerializzata, un medico a rotazione, una risposta concreta da parte della ASL di Frosinone. I cittadini non chiedono miracoli: chiedono il ritorno del medico di base, il rispetto dei propri diritti e una sanità che non li costringa a scegliere tra cura e fatica.
L’auspicio è che questo grido di protesta, civile ma determinato, non cada nel vuoto. Perché dietro ogni ricetta c’è una persona. E ogni persona ha diritto ad essere ascoltata.