Il mito del “Diez” prende vita a Serrone
Un appuntamento letterario tra sport, cultura e passione popolare
SERRONE – Ci sono numeri che non si scrivono soltanto sulla schiena: si imprimono nella memoria collettiva. È il caso del numero 10, il più iconico, il più poetico, il più ribelle. A raccontarlo sarà Umberto Zimarri, autore del libro “Diez: l’atlante dei numeri 10”, in occasione della presentazione che si terrà venerdì 30 maggio 2025, alle ore 18:00, presso la Biblioteca Comunale “Danilo Testa” di Serrone.
A promuovere l’incontro è il Circolo PD locale, che ha scelto di intrecciare cultura sportiva e riflessione sociale. A dialogare con l’autore sarà la giornalista Laura Collinoli, per un evento che si preannuncia denso di aneddoti, emozioni e memoria condivisa.
Calcio e vita, due facce della stessa medaglia
Il libro di Umberto Zimarri racconta sogni, rivoluzioni e magie dal dischetto
Non sanno nulla di calcio. Così scrive Eduardo Sacheri, evocando chi non comprende che lo sport, specie il calcio, è parte integrante dell’anima umana. E “Diez” parte proprio da qui: da quella linea sottile dove il dribbling incontra il destino, dove il gol è un atto creativo e ribelle, dove la fantasia diventa gesto politico.
Umberto Zimarri compie un vero e proprio giro del mondo attraverso le storie dei più grandi numeri 10 di ogni epoca. Non solo Maradona o Pelé, ma anche i dimenticati, i ribelli, i geni incompresi. Ogni racconto è un frammento di vita, ogni assist è una scintilla di umanità. Il libro è un invito a credere che il calcio non è evasione, ma partecipazione.
Una biblioteca per raccontare la magia
Serrone celebra i numeri 10 con parole, memoria e passione
Scegliere la Biblioteca “Danilo Testa” come sede dell’incontro non è casuale. I libri e i palloni, da queste parti, condividono la stessa traiettoria: quella che attraversa la fatica, la poesia e l’immaginazione. Un luogo simbolico dove la cultura si apre a nuove traiettorie, come un passaggio filtrante che libera un compagno verso il gol.
L’incontro sarà un’occasione per riflettere sul diritto di sognare, attraverso lo sport più popolare del mondo. Perché come recita il sottotitolo implicito del libro: “Il calcio non è un mondo a parte, ma una parte del mondo”.