IL NUOVO PONTE PRENDE FORMA
Una struttura in acciaio per ricucire un territorio diviso
Sono state completate le operazioni di varo del nuovo ponte ad arco in acciaio che scavalca l’autostrada A1, nel tratto compreso tra Tor Vergata e la diramazione Roma Sud. Un passaggio cruciale che segna un punto di svolta per la viabilità della zona, dopo mesi di lavori incessanti e un’attesa carica di aspettative.
La nuova infrastruttura si distingue per la sua architettura innovativa: l’impalcato, sospeso a 23 coppie di pendini disposti radialmente, poggia su due imponenti archi metallici che evocano eleganza e solidità. Il ponte ospiterà non solo la carreggiata stradale, ma anche una pista ciclopedonale e una passerella tecnica, offrendo una connessione moderna e multifunzionale tra i quartieri separati dall’autostrada.
DOPO IL CROLLO, LA RICOSTRUZIONE
Tor Vergata si rialza: la viabilità torna a respirare
Il nuovo ponte nasce dalle macerie di un drammatico evento: il crollo dei due cavalcavia preesistenti, avvenuto a fine settembre 2024, quando sotto il peso di due mezzi in manovra la struttura cedette improvvisamente (qui il link al video su Facebook). Quel giorno, la circolazione lungo il tratto Torrenova-GRA della diramazione Roma Sud fu interrotta in entrambe le direzioni, provocando ingorghi e disagi per settimane.
Oggi, a distanza di quasi otto mesi, la ferita è stata in buona parte rimarginata. L’intervento, coordinato da Autostrade per l’Italia, è arrivato a un avanzamento dei lavori del 70%, con la previsione di aprire il ponte al traffico entro la fine di giugno. Una tempistica serrata, che risponde alla necessità di ristabilire la continuità urbana e restituire piena funzionalità al quadrante est della Capitale.
UN PONTE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Più sicurezza, meno traffico, nuove opportunità
Ma non si tratta solo di ricostruzione: il nuovo ponte rappresenta un’occasione per ripensare la mobilità del territorio in chiave sostenibile. Grazie alla pista ciclopedonale integrata, residenti e pendolari avranno finalmente un collegamento sicuro e diretto tra le due sponde dell’autostrada, favorendo gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Inoltre, l’infrastruttura si propone come snodo strategico per la ridistribuzione del traffico locale, con benefici attesi sulla congestione stradale, sull’inquinamento e sulla qualità della vita dei cittadini. Un esempio concreto di come la tecnologia e l’urbanistica possano trasformare un evento traumatico in un progetto di rinascita urbana.
IL FUTURO È APPESO A 23 CAVI
Tecnologia, ingegneria e visione per il rilancio del quadrante Est
La presenza dei 23 pendini e l’impiego di materiali ad alte prestazioni rendono il ponte un simbolo non solo di connessione fisica, ma anche di resilienza e innovazione. L’installazione della struttura ad arco rappresenta un traguardo ingegneristico che unisce sicurezza, design e funzionalità.
Con il varo ormai completato, il cantiere si avvia verso le ultime fasi, che riguarderanno la sistemazione delle finiture, i collaudi e l’integrazione con la viabilità esistente. Entro poche settimane, il ponte sarà ufficialmente transitabile, segnando la fine di un’emergenza e l’inizio di un nuovo capitolo per Tor Vergata e per tutti i cittadini dell’area metropolitana romana.