🟥 Tagli in arrivo per commissariati e caserme
L’ipotesi di razionalizzazione spaventa operatori e cittadini
Un vento freddo di razionalizzazione e calcolo ministeriale soffia sulla provincia di Frosinone, con il rischio concreto di assistere, nei prossimi mesi, alla chiusura delle linee di emergenza delle centrali operative di commissariati della Polizia di Stato.
La motivazione? Una presunta necessità di “razionalizzare il personale, strutture e risorse”. Ma dietro questa etichetta burocratica si nasconde, secondo molti, il rischio di uno depauperamento silenzioso della presenza dello Stato sul territorio.
🟥 Il SAP: “il vero motivo è la carenza di personale. È da anni che denunciamo il problema”
Alla base della possibile soppressione delle linee di emergenza delle centrali operative di Fiuggi, Cassino e Sora non ci sono ragioni tecniche o innovazioni logistiche, bensì una cronica carenza di risorse umane, che il Sindacato Autonomo di Polizia denuncia da tempo. “Il problema è strutturale — sottolinea il SAP — e riguarda l’impossibilità di garantire turnazioni adeguate e servizi di emergenza pienamente operativi h24 con l’organico attuale”.
Negli anni, il Sindacato ha presentato numerosi dossier e relazioni in cui venivano evidenziati gli effetti della mancata sostituzione del personale in uscita, la riduzione delle assegnazioni sul territorio e la pressione crescente su un numero sempre più esiguo di agenti. “Ora — affermano dal SAP — si cerca di razionalizzare sacrificando i presidi locali, ma così facendo si crea un pericoloso vuoto operativo proprio nei centri nevralgici della provincia”.
🟥 Il nodo delle sale operative
Nel mirino anche i centri di coordinamento delle emergenze
Nel piano del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, rientrerebbe – appunto – la chiusura di diverse sale operative nel Lazio, inclusa quella dei commissariati attivi nella provincia di Frosinone (Sora, Cassino e Fiuggi). Una scelta che, se attuata, porterebbe alla centralizzazione della gestione delle emergenze presso la sala operativa di Frosinone, con evidenti conseguenze su tempi di intervento e coordinamento.
🟥 L’allarme del SAP
Il segretario Gianmarco Cori: “Così si indebolisce il presidio di legalità”
A lanciare l’allarme è Gianmarco Cori, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), che non usa mezzi termini: “se ciò accadesse, sarebbe un disastro. La Polizia di Stato non avrebbe più un proprio numero d’emergenza 112 a livello locale e tutte le richieste d’intervento verrebbero dirottate su Frosinone”.
Un centralismo che, spiega Cori, rischia di disconnettere il servizio dal contesto territoriale, aumentando il rischio di ritardi nei soccorsi.
🟥 Efficienza o impoverimento del territorio?
Il rischio concreto è un arretramento della sicurezza locale
Secondo il SAP, il vero problema è che questa “grigia ragionieristica ministeriale” ignora le specificità del territorio. Le comunità locali verrebbero private di un riferimento diretto, sostituito da un sistema centralizzato distante, meno reattivo e più esposto al sovraccarico. L’effetto? “Una sola sala operativa rimasta a gestire tutto rischia di crollare sotto il peso delle chiamate, con tempi d’attesa che potrebbero diventare pericolosi”, ha concluso Cori.
🟥 L’appello del Sindacato Autonomo di Polizia alla politica: “Intervenire subito per fermare questo taglio”
La denuncia del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), tramite il segretario provinciale Gianmarco Cori, non è rivolta solo ai vertici del Ministero, ma anche — e soprattutto — alle istituzioni territoriali. “La politica locale non può restare a guardare — spiega Cori — serve un’azione decisa e corale da parte di sindaci, amministratori, consiglieri regionali e parlamentari eletti nel territorio. Bisogna farsi carico del problema e attivarsi subito per scongiurare il taglio annunciato delle centrali operative”.
Il SAP chiede che venga convocato un tavolo istituzionale urgente, coinvolgendo anche la Prefettura, per bloccare un piano che rischia di compromettere la sicurezza pubblica e aumentare i tempi di risposta in caso di emergenza.
🟥 Un tema che riguarda tutti
Cittadini e istituzioni chiamati a vigilare
Dietro le sigle e i comunicati, ci sono persone. C’è l’agente che conosce le strade, il comandante che ha rapporti diretti con i sindaci, il cittadino che trova nel commissariato o nella caserma un punto di riferimento. La soppressione di queste strutture sarebbe un colpo non solo alla sicurezza, ma anche alla fiducia tra istituzioni e comunità. Ed è proprio su questa fiducia che oggi più che mai si gioca il futuro del territorio.