🟥 Una fine annunciata
Dopo quasi vent’anni, termina il servizio delle assistenti sociali Rinaldi e Reali
Il 29 maggio è stato l’ultimo giorno di lavoro per le dottoresse Sonia Rinaldi e Roberta Reali, storiche assistenti sociali del Comune di Anagni. Un epilogo doloroso ma previsto, come dichiarano in una nota congiunta i gruppi consiliari di Movimento 5 Stelle Anagni, Partito Democratico Anagni, Possibile Anagni e Sinistra Italiana Anagni.
Le due professioniste hanno rappresentato per quasi vent’anni un punto di riferimento per il territorio, lavorando a stretto contatto con famiglie fragili, minori, anziani e persone in difficoltà. Una presenza che, come sottolineano i firmatari, non è mai stata soltanto tecnica, ma profondamente umana.
🟥 Un addio che fa rumore
Le opposizioni denunciano la mancanza di rispetto e di visione dell’Amministrazione
Secondo quanto comunicato dai gruppi politici, la mancata conferma sarebbe legata alla richiesta – legittima – di tutele contrattuali minime. Dopo anni di servizio continuativo, le assistenti sociali avevano chiesto garanzie di stabilità, ma non hanno ottenuto risposte positive.
Una scelta che lascia un vuoto preoccupante nei servizi sociali anagnini, causando smarrimento tra gli utenti che da tempo avevano instaurato relazioni di fiducia e ascolto con le due professioniste.
🟥 Il cuore del welfare locale
Un servizio che non può essere trattato come un comparto qualunque
“Il Servizio Sociale non può essere considerato alla stregua di un ufficio amministrativo” – si legge nella nota – “è il cuore pulsante delle politiche di sostegno alla persona”. Ogni giorno, proprio lì, si combattono solitudini, disuguaglianze e marginalità, spesso invisibili agli occhi della burocrazia.
La rimozione di due figure così radicate nel tessuto sociale anagnino rischia, secondo le opposizioni, di indebolire irreparabilmente la rete di protezione della comunità.
🟥 Le richieste alla politica
Chiarezza, soluzioni e rispetto per chi ha servito il territorio
I gruppi di opposizione chiedono ora una presa di posizione chiara da parte dell’Amministrazione. Non solo per spiegare le motivazioni di questa scelta, ma anche per proporre un piano credibile di rilancio del Servizio Sociale.
“Non si può invocare la centralità della persona solo in campagna elettorale”, scrivono. E concludono: “Chi ha servito con dedizione per diciannove anni merita rispetto. Chi oggi si sente abbandonato merita risposte”.
🟥 La nota integrale delle opposizioni
Movimento 5 Stelle Anagni, Partito Democratico Anagni, Possibile Anagni e Sinistra Italiana Anagni scrivono alla redazione di anagnia.com
Con dispiacere, ma non con sorpresa, constatiamo che oggi è stato l’ultimo giorno di lavoro per le assistenti sociali storiche del Comune di Anagni, la dott.ssa Sonia Rinaldi e la dott.ssa Roberta Reali.
Eravamo a conoscenza di ciò che sarebbe avvenuto e, nei giorni scorsi, abbiamo tentato di comprendere se vi fossero margini per una soluzione che garantisse la continuità del servizio e il rispetto del lavoro svolto. Purtroppo, così non è stato.
Per 19 anni, queste due professioniste hanno rappresentato un presidio insostituibile per il territorio: un riferimento costante per persone fragili, minori, anziani, famiglie in difficoltà. La loro presenza non è mai stata solo professionale, ma umana, autentica, fondata sull’ascolto, sulla fiducia e sulla continuità delle relazioni.
La mancata conferma, a quanto risulta, è legata alla richiesta – legittima – di garanzie contrattuali minime, dopo anni di servizio e responsabilità. Una richiesta di rispetto e dignità professionale che non avrebbe dovuto generare rotture, ma riflessioni e soluzioni.
Al contrario, ci troviamo oggi davanti a un epilogo che lascia un vuoto preoccupante nella rete dei servizi sociali e crea smarrimento tra gli utenti, che vedono interrotti percorsi delicati e relazioni costruite nel tempo.
Riteniamo grave che una simile decisione sia stata presa senza una reale valutazione dell’impatto umano, sociale e psicologico che comporta.
Il diritto alla continuità nella relazione d’aiuto non è un optional, ma un elemento strutturale del buon funzionamento dei servizi sociali.
Siamo di fronte a un indebolimento evidente del sistema di welfare territoriale. Il Servizio Sociale non può essere trattato come un comparto amministrativo qualunque: è il cuore delle politiche di sostegno alla persona. È lì che si combattono ogni giorno solitudini, disuguaglianze, marginalità.
Per questo chiediamo:
• Chiarezza pubblica da parte dell’Amministrazione comunale sulle motivazioni e sulle responsabilità di questa scelta;
• Un piano concreto per garantire continuità, qualità e stabilità nel Servizio Sociale;
• Che si ponga rimedio a una decisione che rischia di compromettere la fiducia tra cittadini e istituzioni.
Non si può invocare la centralità della persona solo in campagna elettorale. La coerenza si misura nei fatti, nelle scelte, nei gesti concreti.
Chi ha servito con impegno e competenza per quasi vent’anni merita rispetto. E chi oggi si sente smarrito merita risposte.
Non si tratta solo di incarichi, ma di relazioni, responsabilità e diritti.
E su questi temi non siamo disposti a tacere.