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    Anagni e il lavoro precario nel mirino di Sinistra Italiana

    il Circolo attacca l’Amministrazione: “Stabilizzazioni ignorate, risorse comunali usate per iniziative private”
    4 Giugno 20256 Mins Read
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    🟥 Lavoratori precari e stabilizzazioni mancate

    “L’Amministrazione comunale elude la legge”

    Il Circolo “Sinistra Italiana” di Anagni torna a puntare il dito contro l’attuale Amministrazione comunale per la gestione dei rapporti di lavoro all’interno dell’Ente. La replica, netta e articolata, arriva dopo le recenti dichiarazioni del Consigliere Pietrucci, accusato di fare “evidente confusione” su quanto espresso in precedenza dai partiti del centrosinistra.

    Il nodo centrale è la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari: una questione che, secondo il Circolo, non riguarda il rispetto formale della legge o dei Contratti Collettivi Nazionali, bensì l’abitudine dell’Amministrazione a non applicare ciò che la norma consente, rendendo l’eccezione una regola. “Questo comportamento”, sottolineano, “è un fatto assodato, come implicitamente ammesso dallo stesso Pietrucci”.


    🟥 Assunzioni, ex art. 110 e paragoni infondati

    “Oggi non ci sono più vincoli: si può assumere”

    Un altro tema spinoso è quello relativo alle assunzioni ai sensi dell’articolo 110 del TUEL, incarichi fiduciari che, secondo Sinistra Italiana, venivano utilizzati in passato per superare i limiti imposti dai Governi Berlusconi e Monti. Tuttavia, sottolineano, oggi quei vincoli di bilancio non esistono più, e non si comprende per quale motivo non si proceda con contratti a tempo pieno e indeterminato, anche grazie ai fondi ottenibili dagli Enti sovracomunali.

    Nel mirino anche l’eccessivo ricorso a società private che svolgono mansioni analoghe a quelle dei dipendenti comunali: un costo doppio per la collettività, secondo Sinistra Italiana, che mette in discussione le scelte strategiche dell’Amministrazione.


    🟥 Risarcimenti e responsabilità pendenti

    “Altro che indennizzo, quanti casi ci sono ancora?”

    Il Consigliere Pietrucci avrebbe parlato di un indennizzo “erogato” da parte dell’Amministrazione Natalia, ma – secondo Sinistra Italiana – omette di chiarire quanti contenziosi siano ancora aperti, e quali siano le cause che li hanno generati. Il timore, spiegano, è che la situazione possa aggravarsi se non si cambia metodo di gestione. La richiesta è netta: “Basta scaricare responsabilità sulle amministrazioni precedenti”.


    🟥 Una proposta concreta: il salario minimo comunale

    “9 euro l’ora netti per tutti, anche nei servizi appaltati”

    Al Consigliere viene lanciata una sfida diretta: presentare in Consiglio comunale una delibera che fissi un salario minimo di 9 euro l’ora netti per tutti coloro che lavorano per il Comune di Anagni, inclusi i dipendenti delle società private incaricate dallo stesso Ente. Non si tratterebbe, precisano, di una proposta illegittima: “Lo dimostrano le esperienze concrete dei Comuni di Bacoli e Livorno”.


    🟥 Career day, biblioteche e centri per l’impiego

    “Iniziative che usano risorse pubbliche a vantaggio di pochi”

    Infine, l’affondo più simbolico: le strutture pubbliche, come la Sala della Ragione e la Biblioteca Comunale, sono diventate – a detta del Circolo – luoghi di selezione del personale privato, con l’organizzazione di eventi chiamati “career day” e simili, spesso dal nome altisonante e in lingua inglese. “Il Comune di Anagni non è un centro per l’impiego”, afferma il comunicato.

    Secondo Sinistra Italiana, queste iniziative non favoriscono un’occupazione strutturata, ma piuttosto distraggono risorse pubbliche per favorire soggetti privati “che non cercano certo dirigenti a tempo pieno, ma lavoratori flessibili e sottopagati”. Il riferimento finale è al passato: quando la Giunta Bassetta fu duramente criticata per eventi simili, organizzati però in luoghi privati come Casa Barnekow.


    🟥 La nota integrale di Sinistra Italiana

    Nel replicare alla comunicazione dei Partiti di csx il Consigliere Pietrucci fa evidentemente confusione su molti aspetti della stessa, ma ce lo aspettavamo. In primo luogo nessuno asserisce che il Comune non rispetti le regole previste dai Contratti Collettivi Nazionali e dalla Legge nello stabilire le condizioni di lavoro ed il salario dei dipendenti comunali. La questione vera è che l’Amministrazione del Comune di Anagni elude ciò che la Legge prevede in determinate condizioni, facendone prassi comune e non stabilizzando coloro che ne hanno diritto. E questo, come implicitamente riconosciuto dal Consigliere, è un fatto assodato!

    Successivamente, la polemica che tenta di sollevare Pietrucci relativamente alle assunzioni ex art. 110 del TUEL è del tutto infondata. Così come è infondato il paragone con quanto compiuto dalle precedenti amministrazioni, vincolate a quanto allora era stato stabilito per i bilanci degli Enti pubblici dai Governi Berlusconi e Monti che, di fatto, ha impedito per anni la stabilizzazione dei dipendenti comunali. Ecco le motivazioni per le quali allora si ricorreva agli incarichi fiduciari. Tuttavia i predetti vincoli di bilancio attualmente non sono in vigore. Dunque, ci si chiede il motivo per il quale oggi non si possano stabilizzare i dipendenti comunali con CONTRATTI A TEMPO PIENO ED INDETERMINATO anziché affidarsi molte volte a Società private che svolgono le medesime mansioni. Anche perché, con quanto pagano di tasse i cittadini di Anagni ed i finanziamenti che si possono richiedere agli Enti preposti, ciò è possibile ma l’Amministrazione non lo fa!

    Per quanto riguarda poi il risarcimento corrisposto dall’Amministrazione Natalia, il Consigliere parla di un indennizzo “erogato”, ma omette di riferire quanti ve ne siano “pendenti” e le motivazioni che li hanno cagionati. E’ proprio per evitare che ve ne siano ulteriori che si sollecita l’Amministrazione a cambiare modus operandi. Ma a quanto pare il Pietrucci pensa più a scaricare le responsabilità su altri che a chiarire le problematiche che invece è chiamato a risolvere con il suo incarico.

    Ma, mettiamo il caso che il Consigliere parli con cognizione di causa (e non è così), non si può affermare, come fa sempre, hanno sbagliato quelli che c’erano prima e quindi noi siamo giustificati nel FARE GLI STESSI ERRORI! Dunque, si faccia parte diligente, e presenti una delibera al Consiglio con la quale l’Amministrazione approvi il salario minimo di 9 Euro l’ora netti per tutti coloro che, non solo siano dipendenti del Comune, ma che lavorino anche per Società private su incarico del Comune poiché, differentemente da quanto sostiene il Pietrucci, per fare ciò non è necessaria alcuna norma di Legge statale. E lo dimostrano i Comuni di Bacoli e Livorno.

    Un ultimo e recente fatto è opportuno evidenziare alla cittadinanza: il Comune di Anagni NON E’ UN CENTRO PER L’IMPIEGO. La prassi di utilizzare le strutture comunali come la Sala della Ragione e la Biblioteca Comunale per “career day” ed altri altisonanti eventi (in lingua inglese) volti alla ricerca di lavoro per i disoccupati sembrano modalità sfacciate per sopperire alle carenze occupazionali di cui dovrebbero occuparsi altri Uffici ed Istituzioni. Sarebbe curioso infine conoscere le tipologie di lavoro che l’Amministrazione sta agevolando con tali iniziative: in altre parole non crediamo che le Aziende che vi aderiscono abbiano bisogno di Dirigenti o Funzionari che lavorino a tempo pieno per loro. In secondo luogo con l’agevolare tali iniziative, si distraggono risorse del Comune al loro utilizzo per il beneficio di (pochi) privati che ne usufruiscono per loro esclusivo tornaconto, con il beneplacito dell’Amministrazione comunale.

    Ci ricordiamo, infatti, cosa dissero e scrissero alcuni degli attuali Consiglieri (tra cui il Pietrucci) ed Assessori quando l’Amministrazione Bassetta si “azzardò” ad intraprendere iniziative del tutto simili a quella sopra menzionata, ma nei locali privati di Casa Barnekow.

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