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    Home » Il Coordinamento per l’Ambiente “Difendiamo la valle” difende il suo Parchetto: no al parcheggio, sì al verde pubblico
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    Il Coordinamento per l’Ambiente “Difendiamo la valle” difende il suo Parchetto: no al parcheggio, sì al verde pubblico

    cresce la mobilitazione cittadina contro il progetto in Viale Matteotti: in gioco non solo 49 posti auto, ma la memoria e la vivibilità urbana
    7 Giugno 20256 Mins Read
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    viale Giacomo Matteotti
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    🟥 Il progetto che divide Anagni

    Le auto avanzano, ma il verde urbano arretra

    Con una diretta streaming trasmessa attraverso il nostro canale Facebook, il sindaco di Anagni ha illustrato il progetto definitivo per la realizzazione di un nuovo parcheggio in Viale Giacomo Matteotti. Una presentazione che, però, ha acceso più polemiche che entusiasmi. Secondo il Coordinamento per l’Ambiente di Anagni, quanto mostrato in video contraddice apertamente il progetto di fattibilità approvato dalla Giunta comunale con la Delibera n. 91 del 24 aprile 2025.

    Il punto critico? La sorte di una fila di platani che, nel primo progetto, sembravano “scomparsi” dai disegni. Una scelta non casuale, secondo i comitati: abbatterli servirebbe a far spazio alle manovre delle auto. Ma per molti cittadini, abbatterli significherebbe privare la città di una delle poche oasi verdi accessibili a tutti.


    🟥 Il Parchetto nel cuore della comunità

    Non un semplice spazio, ma un luogo della memoria urbana

    Quella che rischia di essere asfaltata è un’area pubblica già riqualificata: camminamenti, giochi per bambini, una serra didattica, aiuole, fontana, panchine e accessibilità per disabili. Un piccolo polmone verde, chiamato da generazioni “il Parchetto”, cuore vivo e vissuto del quartiere.

    Per soli 49 nuovi posti auto, si cancellerebbe un luogo frequentato da famiglie, anziani, bambini e persone fragili, un punto d’incontro che appartiene alla storia affettiva e sociale della città.


    🟥 Un’opera costosa e poco utile

    950.000 euro per un intervento che non risolve i problemi del traffico

    Il Coordinamento sottolinea un altro aspetto: il costo. Ben 950.000 euro per un’opera che non risolverebbe né i problemi di traffico né quelli di inquinamento in Piazza Bonghi. Anzi, gli orari di punta resterebbero problematici e i vantaggi in termini di mobilità sarebbero minimi.

    Ci si chiede, allora, perché non impiegare quelle risorse per restituire finalmente uno spazio verde sicuro e curato alla cittadinanza, che da anni aspetta un intervento definitivo su quell’area.


    🟥 Una proposta concreta per un futuro sostenibile

    Un piano urbano della mobilità partecipato e lungimirante

    Le Associazioni firmatarie non si limitano alla protesta. Nella loro nota propongono una soluzione alternativa: ristrutturare il “Parchetto” e mantenerlo nella sua funzione originaria di parco pubblico, rispettando anche il contesto monumentale del vicino Convitto Nazionale Regina Margherita.

    In parallelo, chiedono un vero Piano urbano della mobilità sostenibile, pensato con i cittadini e le imprese, capace di offrire risposte concrete, durature e condivise. Non interventi spot, ma strategie intelligenti per una città più vivibile.


    🟥 Un appello alla cittadinanza

    Difendere il verde significa difendere la vita

    Il Coordinamento chiude il comunicato con un invito diretto a tutti i cittadini e le cittadine: difendere il Parchetto, difendere la qualità della vita, la salute e l’identità della città.

    Un verso latino accompagna il loro appello, come un motto da non dimenticare: “Serva me, servabo te” – Proteggimi e ti proteggerò. E forse, oggi più che mai, quelle parole sembrano risuonare con forza tra le fronde dei platani minacciati.


    🟥 La nota integrale del Coordinamento per l’Ambiente

    “No al parcheggio, difendiamo il parco; difendiamo il verde di tutti”

    Qualche giorno fa abbiamo seguito con attenzione lo streaming del sindaco che
    ha illustrato il progetto definitivo del parcheggio in Viale Giacomo Matteotti. Ciò
    che è stato presentato smentisce chiaramente il precedente progetto di
    fattibilità approvato dalla Giunta comunale, quindi dal sindaco stesso, con la
    Deliberazione n. 91 del 24.4.2025. In quel primo progetto, lungo i 70 metri interessati dai lavori non era indicata la presenza degli alberi esistenti – una fila di platani – mentre sul lato opposto, dove non sono previsti interventi, quegli stessi alberi sono regolarmente disegnati. Un’omissione tutt’altro che casuale: fin dall’inizio, l’idea era quella di abbattere quegli alberi per fare spazio al parcheggio e facilitare le manovre delle auto.
    Dopo che le Associazioni hanno diffuso un comunicato stampa (pubblicato il
    16 maggio 2025), a cui sono seguiti interventi di varie forze politiche, la
    cittadinanza ha reagito contestando con forza il progetto e l’amministrazione
    ha parzialmente corretto la rotta.
    MA IL PROBLEMA DI FONDO RIMANE.
    Il progetto prevede la trasformazione di un’area che è, a tutti gli effetti, un parco
    pubblico: già riqualificato con fondi pubblici, dotato di camminamenti, giochi
    per bambini, una serra didattica, aiuole, alberi, una fontana, panchine, una
    scalinata di ingresso e una rampa di accesso per le persone con disabilità. Un
    luogo vivo, utile e ricco di memoria per la città.
    E invece per soli 49 posti auto, che andrebbero a incrementare quelli esistenti,
    tutto questo verrebbe cancellato.
    Parliamo di un angolo con un’ottima copertura vegetale conosciuto da
    generazioni come il “Parchetto”, un punto di riferimento per famiglie, giovani,
    anziani, persone fragili.
    Un pezzo di storia urbana destinato all’asfalto e al cemento.
    Non chiediamo altro che buon senso: gli alberi e la copertura vegetale sono i
    nostri migliori alleati nella difesa della SALUTE E DELL’AMBIENTE, producono
    ossigeno, assorbono anidride carbonica, migliorano l’aria, offrono ombra,
    abbassano le temperature sempre più roventi, proteggono la nostra VITA,
    servizi che il sindaco non deve ignorare.
    Distruggerli non aiuterà a ridurre il traffico o l’inquinamento in Piazza Bonghi; al
    contrario, il traffico nelle ore di punta resterà lo stesso.
    Inoltre, spendere 950.000 euro per 49 posti auto, per un’opera che
    compromette il paesaggio e la vivibilità della città, che non risolve i problemi
    della mobilità e dell’inquinamento in Piazza Bonghi, è uno spreco enorme di
    denaro pubblico.
    Perché non utilizzare parte di quei fondi per restituire finalmente uno spazio
    verde alla città? Per troppi anni i cittadini ne sono stati privati, tra rimpalli di
    responsabilità e incertezze su chi dovesse occuparsene.
    Chiediamo con forza che questo progetto venga fermato e proponiamo
    un’alternativa concreta e costruttiva: ristrutturare e riconsegnare alla
    cittadinanza il “Parchetto”, mantenendolo nella sua funzione originaria di parco
    pubblico nel rispetto del più ampio complesso monumentale del Convitto
    Nazionale Regina Margherita.
    Allo stesso tempo, consci dei problemi legati alla mobilità del centro storico e
    delle difficoltà di raccordo delle periferie, chiediamo che sia elaborato un piano
    complessivo a lungo termine: un progetto moderno, sostenibile su cui venga
    chiamata ad esprimersi e a collaborare la cittadinanza. Un piano urbano della
    mobilità che si proponga di soddisfare le variegate necessità delle persone e
    delle imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita
    nelle città e che segua principi di partecipazione, monitoraggio e valutazione.
    Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a unirsi alle Associazioni Firmatarie in
    questa iniziativa per difendere il verde, la qualità della vita e l’identità della
    nostra città.
    Insieme possiamo ancora fermare questo progetto inutile e dannoso, tenendo
    a mente un bellissimo verso dello scrittore latino Gaio Petronio:
    SERVA ME, SERVABO TE [PROTEGGIMI E TI PROTEGGERO’]

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