🟥 Una fiaccolata silenziosa per la pace
A Fumone un momento di raccoglimento contro la catastrofe umanitaria a Gaza
Il piccolo comune di Fumone, nella serata di pochi giorni fa, si è fatto simbolo di pace, solidarietà e consapevolezza civile con una fiaccolata dedicata al riconoscimento dello Stato della Palestina e alla condanna della catastrofe umanitaria che sta travolgendo la popolazione di Gaza. A guidare il corteo silenzioso è stato il sindaco Matteo Campoli, che ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i partecipanti per l’eccezionale spirito di unità e partecipazione dimostrato.
🟥 Il valore della luce tra le mani
Bambini protagonisti di un gesto che parla al mondo
Ad arricchire il significato della serata è stata la presenza dei tanti bambini del paese, a cui è stata donata una maglietta con una frase simbolica che ha emozionato tutti: “Una piccola luce stretta tra le mani per tenere ancora accesa la speranza per Gaza”. In quelle parole, semplici ma potenti, si è condensato il senso più profondo dell’iniziativa: l’innocenza ferita dei più piccoli nei conflitti del mondo e il bisogno collettivo di non voltarsi dall’altra parte.
🟥 Presenza istituzionale e coesione civica
Carabinieri, Protezione Civile, Polizia Locale e autorità religiose insieme alla cittadinanza
Alla fiaccolata hanno preso parte numerose istituzioni locali, tra cui l’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Alatri, la Protezione Civile Comunale, la Polizia Locale e le autorità religiose, che hanno voluto condividere questo momento di raccoglimento con i cittadini. Il corteo si è concluso davanti alla sede comunale, dove è stata simbolicamente deposta la bandiera palestinese come gesto di pace e di vicinanza ai popoli oppressi.
🟥 Un messaggio contro l’indifferenza
Fumone continua a farsi voce dei diritti umani e della dignità dei popoli
“Fumone ha voluto accendere una luce, piccola ma autentica, contro l’indifferenza”, ha dichiarato con convinzione il sindaco Matteo Campoli al termine della serata. Un gesto concreto, forse semplice ma carico di significato, per affermare il valore universale dei diritti umani, della dignità dei popoli e della necessità della pace. “Continueremo a farlo – ha concluso Campoli – ogni volta che sarà necessario”.