🟥 Allarme dalla CGIL: a rischio l’assistenza ai più deboli
Il sindacato denuncia la dismissione di un servizio essenziale per la comunità di Anagni
Gravissima la situazione che si sta delineando nel Comune di Anagni, dove i servizi socio-assistenziali rischiano di essere smantellati, lasciando senza sostegno concreto circa cinquecento utenti appartenenti a fasce fragili della popolazione. A lanciare un forte appello è lo SPI CGIL di Frosinone Latina, con il sostegno della Lega SPI CGIL di Anagni, che esprime «profonda preoccupazione» per le decisioni dell’amministrazione locale, accusata di voler interrompere una rete professionale consolidata nel tempo.
🟥 Un lavoro delicato costruito con fatica
Il valore della continuità nel rapporto con gli utenti
Nel campo dei servizi sociali, la continuità e il rapporto di fiducia sono elementi imprescindibili, costruiti con anni di lavoro tra operatori e utenti. In particolare, il ruolo degli assistenti sociali si rivela essenziale: sono loro a interpretare i bisogni, spesso inespressi, delle persone fragili, elaborando progetti personalizzati in grado di evitare l’emarginazione. È questo il patrimonio che il sindacato teme venga cancellato senza una motivazione razionale.
🟥 Progetti UE e risparmio pubblico: un modello virtuoso in bilico
Il servizio garantiva risposte personalizzate e un importante risparmio per l’Ente
Il servizio attualmente messo in discussione aveva ottenuto risultati concreti, rispettando i criteri della Commissione Europea in materia di assistenza e portando persino a una riduzione dei costi per l’ente locale. Gli interventi personalizzati, infatti, hanno spesso evitato misure drastiche come l’allontanamento di minori o l’istituzionalizzazione di soggetti fragili. Una rete virtuosa che ha funzionato anche grazie alla collaborazione con realtà come la ASL di Frosinone, il tribunale dei minori, le scuole e le forze dell’ordine.
🟥 Una rete istituzionale che rischia di essere smantellata
Il sindacato chiede un confronto urgente con il Comune di Anagni
Per lo SPI CGIL, la posta in gioco è alta: si rischia di disperdere un capitale umano e relazionale difficilmente ricostruibile. Un patrimonio di conoscenze e fiducia con l’utenza costruito nel tempo. Per questo il sindacato ha chiesto un tavolo di confronto urgente con l’amministrazione comunale, affinché vengano date spiegazioni e soprattutto si rivedano le decisioni assunte.
🟥 La voce degli invisibili non può essere ignorata
Anziani, disabili, minori e persone senza fissa dimora rischiano di restare soli
In gioco non ci sono numeri, ma vite. Dietro ogni utente fragile ci sono storie, relazioni, progetti di dignità. Il lavoro svolto finora nel settore dei servizi sociali ha permesso di costruire percorsi di inclusione, spesso silenziosi ma essenziali. Disperdere tutto questo significherebbe voltare le spalle a chi non ha voce, a chi ha bisogno di essere ascoltato. Per il sindacato, è tempo di agire: «I servizi sociali non possono essere trattati come un costo da tagliare, ma come un investimento sulla dignità umana».