🟥 🟥Un vuoto difficile da colmare
Due figure storiche salutano il Comune dopo 19 anni di servizio
Con la scomparsa operativa di due assistenti sociali che da 19 anni rappresentavano un punto di riferimento per la comunità di Anagni, si apre un vuoto non solo istituzionale, ma soprattutto relazionale e umano. A denunciare la situazione è Possibile Anagni, gruppo politico di opposizione, che in una nota ufficiale parla di “grande sconcerto” tra gli utenti e nell’intero mondo politico. Il disagio è tangibile soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione, le stesse che nel tempo avevano instaurato con le operatrici un rapporto di fiducia profonda e continuità professionale.
🟥 🟥Il valore delle relazioni nei servizi sociali
Perdere un legame costruito nel tempo è un passo indietro
Per Possibile Anagni, il vero danno non è soltanto l’interruzione di un servizio, ma la perdita di una relazione di aiuto cresciuta nel tempo. Secondo la nota, la relazione tra assistente sociale e utente è “un pilastro del percorso di supporto” e non può essere sostituita facilmente. Il gruppo denuncia un grave errore politico: “Dopo sette anni di governo, l’Amministrazione non è riuscita a stabilizzare queste figure centrali”. Una critica netta alla mancanza di programmazione strategica, che ha causato una rottura nei percorsi di cura e assistenza già avviati.
🟥 🟥Stabilizzare era possibile
Una scelta politica mancata che ora pesa sulla città
“Il tempo per regolarizzare c’era tutto”, ribadisce Possibile Anagni, che respinge ogni tentativo dell’Amministrazione di scaricare le colpe sulle giunte precedenti. L’attacco è diretto: dopo sette anni di gestione, la responsabilità non può che ricadere sull’attuale maggioranza. E mentre si garantisce che il servizio non verrà interrotto, la sostituzione degli operatori richiederà un nuovo percorso di conoscenza, con tutte le complicazioni del caso. “Un passo indietro”, lo definiscono gli esponenti dell’opposizione, che vedono sfumare un’idea di continuità e solidità nel settore dei servizi sociali.
🟥 🟥Concorsi e dubbi sulla gestione
Il Comune si affida ad ASMEL ma restano interrogativi aperti
In questi giorni si è parlato di concorsi imminenti, ma Possibile Anagni precisa che l’unico atto concreto finora è un interpello all’Associazione ASMEL. E proprio sull’ASMEL si aprono nuove perplessità: il Comune, a quanto pare, dovrà versare una quota per accedere ai professionisti della rete. “Perché non si è attinto dalle graduatorie esistenti?”, si chiedono dal gruppo. Una domanda che sottintende un’accusa più ampia: quella di opacità e scarsa trasparenza nelle scelte amministrative.
🟥 🟥La cittadinanza ha diritto a sapere
Serve chiarezza, visione e risposte concrete
“Chiediamo chiarezza, risposte concrete e una visione strategica per il futuro dei servizi sociali”, conclude Possibile Anagni. La questione, infatti, non riguarda soltanto due professioniste, ma un modello di welfare territoriale che rischia di sgretolarsi. In ballo ci sono i diritti di chi ha più bisogno, e la fiducia tra cittadini e istituzioni. L’opposizione promette battaglia in Consiglio e chiede all’Amministrazione di riferire pubblicamente sulle decisioni prese. In un settore così delicato, ogni silenzio pesa.